Nella Darsena di Portoferraio andando verso la Linguella è presente un antico edificio dove ora si trova la Croce Verde e fino a qualche tempo fa la caserma dei carabinieri (Foto di copertina).
Superato l’antico edificio si arriva alla Linguella, una striscia sottile di terra che divide le acque marine della darsena da quelle della rada, la quale sin da millenni è stata abitata: lo testimoniano i resti della villa di epoca romana ancora oggi visibili.Le testimonianze vennero alla luce durante la fondazione di Cosmopoli .Di queste scoperte avvenute durante gli scavi di fondazione di Cosmopoli (1548-1555) parlano Ilaria Monti, Fabrizio Paolucci e Michelangelo Zecchini.
Quando il duca Cosimo acquistò questo tratto di terra essa divenne sin dal 1548 oggetto di particolare attenzione in quanto importante zona dove costruire difese contro il nemico dalla parte di mare. Non a caso l’opera della Torre della Linguella, detta anche del Martello, e l’opera della Cianca, furono tra le prime fabbriche ad essere aperte insieme con cortina muraria, bastioni e batterie che chiudevano al nemico dalla parte di mare.
“…Alla Bocca del Porto della Darsena fondò una gran Torre di forma ottangolare, che difende l’entrata del suddetto seno, e contigui a quella formò tre Bastioni a proporzione del sito. Il primo fu chiamato Bastione della Linguella. Il secondo del Maggiore. Il terzo dei Pagliai; restando questi dalla parte di Levante, chiudono essi tale luogo,e difendono l’entrata di tutta l’Insenata del Porto…”
(Cfr pg 109-110 di ”Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba“ Sebastiano Lambardi 1791. Ristampa fotomeccanica. Forni editore, Bologna 1966)
La distruzione dovuta ad eventi bellici del secondo conflitto mondiale, distruzione oggi presente ed evidente con i resti ancora giacenti in mare del bastione di S. Cosimo (poi di S. Teresa), insieme con lo sviluppo urbanistico, rendono difficile la lettura delle opere difensive della Linguella, edificate in epoca medicea (1548-1737) e poi allargate e modificate con aggiunte in epoca lorenese (1737-1860).
Queste opere difensive della Linguella costituiscono il fronte di attacco di mare (cinta difensiva a mare).
Questo fronte è articolato in tre zone:
A) dal fronte rivolto in pieno mare - un semplice muro con al suo centro il Bastione dei Mulini che parte dalla sinistra di Forte Falcone e arriva alla destra di forte Stella.
B) dal fronte sito nell’entrata della rada (partendo dal forte Stella scende giù fino alla Linguella a corona con quattro bastioni dei Pagliai (poi di S. Giuseppe), del Maggiore (poi di S Carlo), di S. Cosimo (poi di Santa Teresa), ed infine batteria di San Francesco
C) dal fronte di difesa sito sull’apertura della darsena (al fianco sinistro, verso ponente, costituito dal bastione della Cornacchia, al fianco destro, verso levante, dalla batteria di San Francesco).
Rino Manetti individua molto bene, con linea tratteggiata sulla cartografia attuale, l’antica cinta difensiva della Linguella.
Manetti, analizzando in un carteggio d’archivio del 1744 le opere difensive realizzate in epoca lorenese alla Linguella, distingue in essa due zone: una della Torre e una delle Galeazze in quanto divise da uno stretto fossato d’acqua di mare che andava dalla Darsena alla Rada e dove ”…un piccolo ponte scavalcava il fossato e metteva in comunicazione la zona della Torre con quella delle Galeazze e ciò avveniva tramite una porta che era denominata Porta Segreta delle Galeazze che immetteva in quella strada urbana ancora denominata Via Porta Nuova…”.
(Cfr pg 115 di “Portoferraio 1744. Aadeguamenti alle fortificazioni nel periodo lorenese” Rino Manetti. Alinea editore 1996)
Questo piccolo stretto fossato d’acqua di mare è individuabile al piede dell’antico edificio posto alla radice della Linguella e precisamente nella testata di questo edificio rivolta verso la Torre della Linguella.
Il fossato d’acqua e l’edificio al piede del quale esso scorreva hanno un nome in antiche mappe che indicano la pianta planimetrica della zona della Linguella.
E’ben individuato nella mappa databile nel sec. XVIII chiamata “La Pianta che dimostra la restrutturazione e riduzione da farsi a tutte le parti che bagna il mare”dove con la lettera D è individuato il “Fosso della Linguella” con la lettera E “altra comunicazione di detto fosso col Mare” con la lettera F ”Nuova Porta Segreta”.
L’antico edificio i piedi del quale scorreva il fossato d’acqua è ben individuabile in una pianta planimetrica inizio sec XIX “Pianta del Bastione di S.to Francesco. S.ta Teresa e S.to Carlo. Levata disegnata e acquarellata da me Paride Landrucci sotto la direzione del sotto tenente di artiglieria Gustavo Mellini”. Qui con la lettera “d“ è chiamato “Bastione di San Carlo e la Batteria sopra la Porta Nuova”.
Tale carta evidenzia che la batteria del fosso della Linguella fa parte del bastione del Maggiore poi detto di S Carlo.
In architettura militare fortificata per batteria si intende un insieme organico di più pezzi di artiglieria, bocche di cannone che attraverso le troniere, o cannoniere, grosse feritoie angolate ricavate nel muro del bastione, sono rivolte al nemico per la difesa di tipo radente.
Troniere per l’impiego di bocche da fuoco sono ancora oggi visibili in cima alla batteria sopra la porta nuova.
Il conto di queste troniere dice che in questa batteria i pezzi d’artiglieria erano in tutto cinque: quattro rivolti verso l’apertura della Darsena e una all’interno della stessa.
In queste troniere è visibile il parapetto a botta di cannone.
Questa batteria era strategica per la difesa dell’ingresso dentro la Darsena e si aggiungeva alle altre difese poste una a levante, la batteria di S. Francesco, e l’atra a ponente, il bastione della Cornacchia. In più questa batteria sopra la porta nuova avendo anche una troniera rivolta con angolazione all’interno della Darsena consentiva una difesa di artiglieria all’interno del circuito acqueo della darsena.
Per tale funzione strategica difensiva nel fronte di attacco di mare, la batteria sopra porta nuova era luogo dove si svolgeva fervida attività di truppe della guarnigione militare della piazzaforte.
Ce lo fa sapere Il governatore Coresi del Bruno il quale nel capitolo “degl’ordini militari dati in questi tempi nella città di Portoferraio,molto dei quali si trovano registrato nel Corpo di Guardia di porta di Mare”, scrive nel 1729 che questa batteria con tutto il quartiere della Galeazze dipendeva dal Corpo di Guardia di porta a Mare.
Era una batteria dove gli artiglieri della guarnigione militare, chiamati bombardieri, erano di servizio e dove le ronde di guardia camminavano sul camminamento della cinta muraria della darsena.
A ricordo di questo camminamento di guardia ancora oggi possiamo vedere la piattaforma di sostentamento per garitta all’angolo della Batteria sopra la Porta Nuova .
Essendo un luogo dove il mare arrivava fino sotto, accadeva che vi si facesse il bagno.
“A dì 17 luglio 1707…le ronde passeranno sempre con la dritta e le contro ronde con la sinistra verso la muraglia e finiranno il giro al punto dove l’hanno cominciato… A di 24 luglio 1710… L’ill.mo Sig Maestro di Campo diede ordine al sottotenente Alfiere Tanteri di guardia questo in posto di porta a Mare, che la sentinelle del Rastrello a basso, quelle delle Galeazze, e degli Amanti, che non permettino che sia tanto grandi che piccoli dentro la Catena non si lavino o bagnino….”
(Cfr. pg 5,11 di “Zibaldone di Memorie”Vincenzo Coresi del Bruno 1729.Manoscritto copia dattiloscritta dell’originale. Biblioteca civica di Portoferraio)
Questa importante Batteria sopra la Porta Nuova, militarmente strategica nel fronte di attacco di mare, è chiusa al pubblico ed è in stato di abbandono.
Marcello Camici
FOTO DI COPERTINA - Portoferraio. FRONTE DI ATTACCO DI MARE. Muraglia di cinta della darsena. Sopra era il percorso del cammino di ronda per il corpo di guardia lungo la darsena. In angolo, a destra, è presente una troniera con parapetto per posizionamento di cannoniera per la difesa radente del bacino acqueo della darsena e una piattaforma per sostenimento di garitta. La Troniera, con parapetto e piattaforma per garitta, appartengono alla batteria chiamata “Batteria sopra la Porta Nuova” nella sua parte che guarda la darsena.
FOTO 2 - Portoferraio. Cartografia Attuale. Linea punteggiata indica il profilo planimetrco della cinta difensiva del FRONTE DI ATTACCO DI MARE. Ripreso da “Portoferraio 1744. Adeguamenti delle fortificazioni nel periodo lorenese“. Rino Manetti
FOTO 3 - Portoferraio. FRONTE DI ATTACCO DI MARE. Qui era il “fossato della Linguella“, al lato della palazzina della guardia costiera. In fondo, dietro la palazzina, è il cammino di ronda che univa il bastione di S. Cosimo e il bastione del Maggiore.
FOTO 4 - Portoferraio. Linguella. Il fossato d’acqua marina della Linguella è ben individuato in questa mappa databile alla seconda metà del sec. XVIII che è “La Pianta che dimostra la restrutturazione e riduzione da farsi a tutte le parti che bagna il mare” disegno a china acquerellato. Con la lettera D è chiamato il “Fosso della Linguella” con la lettera E “altra comunicazione di detto fosso col Mare”con la lettera F”Nuova Porta Segreta”. dell’Arma del Genio. Roma Istituto Storico e di Cultura.
FOTO 5 - Portoferraio. Linguella. Mappa con l’antico edificio ai piedi del quale scorreva il fossato d’acqua è ben individuabile in questa pianta planimetrica inizio sec XIX chiamata “Pianta del Bastione di S.to Francesco, S.ta Teresa e S.to Carlo. Levata disegnata e acquarellata da me Paride Landrucci sotto la direzione del sotto tenente di artiglieria Gustavo Mellini”.
Con la lettera “d“ è chiamato “Bastione di San Carlo e la Batteria sopra la Porta Nuova”. Tale mappa evidenzia con chiarezza che la batteria del fosso della Linguella sopra la Porta Nuova fa parte del bastione del Maggiore poi detto di S. Carlo. Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio. Roma)