Di seguito riportiamo l'articolo pubblicato su "Paese Roma - Corriere del Popolo" a firma Alberto Zei nella pagina "Cultura, Recensioni" il 20 gennaio
Qualche giorno fa si è svolta all’Isola d’Elba in Portoferraio alla presenza di autorità della cultura la presentazione del libro di Danilo Alessi, dal titolo “Orme di un viandante nei sentieri del 900”. Si tratta di un volume di racconti, principalmente aneddoti ed esperienze vissute dall'autore in compagnia di noti personaggi politici, spaziando tra due secoli. Danilo Alessi, l'autore della pubblicazione, estrae dalla sua odissea nel mondo la cultura politica e la propria esperienza, tracciando una linea di congiunzione con l'Isola d'Elba. Nel libro, egli rivela il suo pellegrinaggio attraverso incarichi politici ottenuti grazie alle sue dimostrate capacità, trasformandosi da semplice “viandante” a protagonista. Non è fuori tema approfondire questa caratteristica, poiché nella pubblicazione di questo autore emerge il motore intellettuale degli aspetti narrati. Sebbene alcuni episodi siano immaginati, trasformano circostanze di vita vissuta in concetti simbolici di portata universale, rilevanti per chiunque possa identificarsi per analogia con ricordi o insegnamenti esistenziali. Il viandante si evolve così in un maestro di vita vissuta ed esperienza consolidata.
Il loop del riferimento - I vari episodi, intrisi dello spirito della narrazione, contengono spunti reconditi che i lettori attenti possono cogliere nei fatti descritti. Senza svelare anticipatamente il contenuto delle vicende, si percepisce l'acquisizione della tipica cultura dell'Isola d'Elba nei diversi campi della conoscenza, tipici della storia che l'ha contraddistinta come protagonista di avanguardia culturale dall'Etruria ai giorni nostri. Il significato della pubblicazione di Alessi emerge attraverso la descrizione delle circostanze che costituiscono un’ importante parte il percorso di vita dell'autore. Il riferimento di questi all'Isola d'Elba, sia nei suoi aspetti talvolta pittoreschi della vita quotidiana locale, sia nelle manifestazioni della cultura plasmata dalla storia rinascimentale della medicea Cosmopolis, ora Portoferraio, Alessi lo manifesta in tutta coerenza come patrimonio e retaggio spirituale della missione per cui è stata fondata. Si trattava allora, di difendere dal mare i valori patrimoniali e culturali della Toscana dall'avidità predatoria delle incursioni piratesche. L’ Elba, con l’ingegno e con la determinazione della sua gente, si è difesa, arricchendosi sin da allora di idee e di individui volitivi e tenaci che hanno contribuito alla tutela del mare e delle coste dell'intero Granducato.
L’ insegnamento - Questa eredità spirituale di lotta contro il sopruso, si manifesta simbolicamente nell’ autore attraverso analogie con i racconti pubblicati, in cui emerge un insegnamento profondo e prezioso anche nella forza della ideologia. Il volume in esame si dispiega come un insieme di profonda introspezione, intricato con i ricordi di un'esperienza di vita che attraversa il sottile confine tra due secoli distinti. In questo scenario, emergono due pilastri fondamentali che conferiscono al testo una ricchezza intrinseca: innanzitutto, la narrazione che come si noterà è permeata di poesia si immerge in modo magistrale nella vastità di una vicenda umana e politica, una trama intricata che l'autore non solo racconta, ma ritiene doveroso che non sia dimenticata. I racconti delineano parallelamente la vita di una persona che sa bilanciare l'essere un uomo di partito e uno studioso, dotato di una prospettiva teorica sulle dinamiche politiche, e che al contempo, nei momenti propizi, si trasforma in un pragmatico artefice di progetti concreti.
Le radici - Il secondo elemento cruciale del libro è l'isola, un palcoscenico costante, forse persino eterno, che si intreccia in maniera indissolubile con le vicende narrate. L'Elba, luogo fervente e pulsante di cultura, assume un ruolo centrale nella trama, agendo come un anello connettivo che congiunge le diverse esperienze alle relative riflessioni. Quest'Isola diventa uno specchio eloquente del fervente processo intellettuale dell'autore, una dimostrazione tangibile della sua energia possibilistica e della ideologica fiducia ininterrotta nel futuro. Il libro termina con un compendio di foto del recente passato con immagini di noti personaggi che hanno contribuito alla storia politica del nostro Paese condizionandone l’indirizzo verso una società ritenuta più giusta e egualitaria.
Conclusione - I racconti, pertanto, non sono solo una testimonianza di fatti passati, perché se anche svolti in località diverse, si configurano come un intricato mosaico di richiami ai luoghi dell'Elba, ai suoi Comuni e alle iniziative culturali di rilievo promosse soprattutto dall'autore. In conclusione, il libro di Alessi si manifesta come un'opera poetica autobiografica che si dipana attraverso una tessitura complessa di riflessioni umane e politiche, alimentata dalla vastità della narrazione e ancorata con fermezza all'isola d'Elba: un luogo che, come detto, assume una rilevanza straordinaria nell'elaborazione del pensiero e nella rappresentazione delle vicissitudini narrate. In estrema sintesi si dovesse dare una definizione allo spirito che aleggia tra le quasi sessanta rievocazioni di Nilo Alessi, sarebbe quella struggente di un suo racconto: ……….“Io so che un giorno”.