Sull'isola d'Elba, immersa nella macchia mediterranea e avvolta da un'aura di mistero, si trova Pietra Murata. Una formazione rocciosa monzogranitica che custodisce un enigma affascinante: forse un antico osservatorio astronomico preistorico.
La sua storia è un affresco stratificato che si dipana attraverso le epoche. Dalle prime frequentazioni umane dell'Età del Bronzo, passando per l'epoca etrusca e arrivando fino al Medioevo, quando era utilizzata come postazione di vedetta. Ma il vero mistero si cela nella sua superficie irregolare, costellata da una serie di "ciotole", cavità di diverse dimensioni e profondità.
Cosa sono queste ciotole? Un semplice passatempo di pastori annoiati? Un fenomeno naturale casuale? Oppure, come suggeriscono alcuni studiosi, un sofisticato calendario astronomico risalente a migliaia di anni fa?
L'ipotesi archeo-astronomica, avvalorata da diversi indizi, è davvero intrigante. Le ciotole, disposte in precise configurazioni che richiamano le costellazioni, potrebbero rappresentare le stelle più luminose di costellazioni come le Pleiadi e il Toro. Un'idea rafforzata dalla posizione stessa di Pietra Murata, orientata verso sud, in direzione di queste costellazioni.
Un confronto con altri reperti archeo-astronomici, come il celebre Disco di Nebra, rinvenuto in Germania e risalente a circa 3700 anni fa, rafforza l'ipotesi: la disposizione delle ciotole sulla Pietra Murata presenta similitudini con la rappresentazione delle Pleiadi su questo disco preistorico.
Pietra Murata potrebbe quindi essere un osservatorio preistorico, un luogo dove gli antichi abitanti dell'Elba osservavano il cielo notturno, scandendo il tempo e le stagioni, in un intreccio di mito e scienza. Un'ipotesi che apre nuovi scenari sulla conoscenza astronomica delle culture preistoriche e sulla loro profonda connessione con il cosmo.
Immaginiamo di salire su Pietra Murata, sotto un cielo stellato trapunto di luminescenze. Le ciotole, illuminate dalla luna, brillano come costellazioni celesti, evocando un'atmosfera di mistero e suggestione. I nostri antenati, forse, si riunivano qui, scrutando il cielo notturno con sguardi carichi di stupore e venerazione, cercando di decifrare i segreti dell'universo.
Le Pleiadi, le sette sorelle della mitologia greca, scintillavano sopra di loro, mentre la falce di luna sorgeva all'orizzonte, in un gioco di luci e ombre che rendeva ancora più affascinante questo luogo magico. Un'esperienza mistica che univa l'uomo al cosmo, in un dialogo silenzioso con le stelle.
Pietra Murata, un luogo che invita a guardare oltre il tempo, a perdersi nella vastità dell'universo, sulle tracce di un'antica sapienza che attende ancora di essere svelata.
Oltre al Disco di Nebra, esistono altri siti archeo-astronomici in Europa che presentano caratteristiche simili a Pietra Murata, come: Le pietre sulla Sella Pfitscher, in Alto Adige.
Un'immagine preistorica del gruppo stellare delle Pleiadi su un masso (circa 150 cm x 60 cm) che è stata recentemente trovata in Piemonte.
Pietra Murata rappresenta un sito archeologico di grande valore e potenziale. Ulteriori studi e ricerche, con l'utilizzo di tecnologie avanzate come la scansione 3D e l'astrofotografia, potrebbero portare alla luce nuove informazioni e confermare l'ipotesi dell'osservatorio preistorico.
Gian Mario Gentini