All’Open Air Museum Italo Bolano continuerà fino al 20 agosto la mostra GARTEN o della quiete brulicante di Simoncini.Tangi, duo artistico composto da Daniela Simoncini (Poggibonsi, SI, 1972) e Pasquale Tangi (Faeto, FG, 1980), a cura di Erica Romano, Direttrice artistica della Fondazione Italo Bolano.
Il progetto espositivo si colloca all’interno del programma Arte, vita della Vita! (1964 – 2024) per la celebrazione dei 60 anni del museo ed è stato realizzato grazie al contributo di TCE – Telecomunicazioni, azienda con sede a Portoferraio impegnata da anni nel miglioramento dei servizi dedicati alle telecomunicazioni e allo sviluppo delle connessioni per la crescita del territorio.
In particolare, la mostra dei due artisti racchiude opere prodotte in loco nel corso di un breve periodo di residenza negli spazi museali, con interventi site-specific all’interno del giardino, oggetti in ceramica raku prodotti nello storico laboratorio e accompagnati da alcuni lavori significativi della loro produzione per guidare il visitatore in una comprensione più ampia e completa del loro processo creativo.
Il titolo Garten, ossia “giardino” in tedesco, allude alla vita brulicante che il giardino cela dietro la sua quiete apparente e si ispira alla ricerca di Simoncini.Tangi che da sempre guarda al mondo naturale e ai suoi meccanismi interni più nascosti e poco visibili. La loro attenzione, in particolare, è rivolta alla connessione tra Uomo e Natura e all’interconnessione tra esseri viventi di ogni specie in un’accezione molto ampia, nutrita dalla consapevolezza che ogni singolo individuo ed essere vivente (vegetale e/o animale) partecipano insieme, pur nella loro specifica diversità, all’esistenza in una relazione di reciproca contaminazione e trasformazione.
Per gli artisti, infatti, il senso del mutamento e la metamorfosi sono alla base della loro indagine artistica, riassumendosi in un esercizio di ascolto capace di soffermarsi su aspetti invisibili come il respiro delle piante o la registrazione di movimenti minimi e quasi impercettibili che invece spesso sottendono la crescita e determinano nel corso del tempo i grandi cambiamenti.
Come afferma la Direttrice Romano: “La residenza ha permesso ai due artisti di esplorare il Giardino dell’Arte ideato e realizzato da Italo Bolano come luogo di incontro tra le arti e tra i pubblici, e di entrare in relazione con la sua ricchezza, la sua varietà multiforme e la sua energia. Il tema indagato, infatti, si trova ben declinato nelle opere in mostra che, attraverso l’espressione di tracce e segni del tempo, raccontano la dinamica interna della crescita e del cambiamento che avviene in fasi lentissime e spesso non percepibili ad occhio nudo. Ciò che ne scaturisce è un dialogo profondo e intimo con la natura del luogo e con chi lo ha abitato prima di loro, un dialogo che rende omaggio alla storia passata e al contempo celebra un presente vivo e creativo, in cui gli artisti si fanno “giardinieri”, intenti alla cura, a nutrire la curiosità della ricerca e a gustare la quiete silenziosa per partecipare alla brulicante vitalità nascosta del giardino”.
L’esposizione presenta alcune opere installate in esterno, a colloquio con la natura del Giardino e il visitatore, con l’aiuto di apposita cartina, è invitato a scoprirle.
Molti sono già coloro che hanno visitato la mostra, che ha suscitato interesse e ammirazione per lo studio amorevole e appassionato condotto dai due artisti in questo luogo dove l’arte e la natura respirano all’unisono. Occasione fino al 20 agosto di visitarla per chi non lo avesse ancora fatto.
L’ingresso è libero e ricordiamo qui sotto gli orari di visita:
Dal martedì al sabato 10-14 e 16-20 - lunedì 14-20 | domenica 10-14 | giovedì apertura serale 16-23 – info 3386996406.