La 28ª edizione di “Elba Isola Musicale d’Europa” prende avvio nel segno di una delle massime celebrità della musica classica: Martha Argerich. La pianista argentina, che del Festival elbano è stata già ospite due volte, sarà la protagonista principale del concerto inaugurale di venerdì 30 agosto (ore 21.30; biglietti esauriti) al Teatro dei Vigilanti “Renato Cioni” di Portoferraio, gioiello di epoca napoleonica riaperto lo scorso maggio dopo quasi due anni di restauri. La serata avrà una dedica speciale: Claudio Abbado, il grande direttore d’orchestra del quale ricorre quest’anno il decennale della scomparsa e con il quale la stessa Martha Argerich collaborò lungamente e proficuamente.
Il programma del concerto prevede dapprima l’esecuzione del Trio per pianoforte, violino e violoncello n. 1, op. 49 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, con Liana Gourdjia al violino e Raphael Bell al violoncello, e poi il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1, op. 15 di Beethoven con l’apporto della Elba Festival Orchestra, costituita da oltre 30 fra giovani talenti e solisti affermati.
Nata a Buenos Aires, Martha Argerich studia pianoforte dall'età di cinque anni con Vincenzo Scaramuzza. Considerata una bambina prodigio, inizia a esibirsi in pubblico molto presto. Nel 1955 viaggia in Europa per studiare a Londra, Vienna e in Svizzera con Seidlhofer, Gulda, Magaloff, Madame Lipatti e Stefan Askenase.
Nel 1957 Martha Argerich vince i primi premi ai concorsi di Bolzano e Ginevra, poi nel 1965 al concorso Chopin di Varsavia. Da quel momento in poi, la sua carriera inanella una serie di trionfi. Se il suo temperamento la porta a opere di virtuosismo del XIX e XX secolo, rifiuta di considerarsi una specialista. Il suo repertorio è molto vasto e comprende Bach così come Bartok, Beethoven, Schumann, Chopin, Liszt, Debussy, Ravel, Franck, Prokofiev, Stravinsky, Shostakovitch, Tchaikovski, Messiaen.
Ospite permanente delle più prestigiose orchestre e festival in Europa, Giappone, America e Israele (con Zubin Mehta e Lahav Shani), predilige anche la musica da camera. Suona e registra regolarmente con i pianisti Nelson Freire, il violoncellista Mischa Maisky, il violinista Gidon Kremer e con Daniel Barenboim. Un ruolo particolarmente importante riveste la sua collaborazione, sia a livello discografico che concertistico, con Claudio Abbado.
Martha Argerich ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: "Ufficiale dell'Ordine delle Arti e delle Lettere" nel 1996 e "Comandante dell'Ordine delle Arti e delle Lettere" nel 2004 del governo francese, "L'Ordine del Sol Levante, Raggi d'Oro con Rosetta" del governo giapponese e il prestigioso Premio "Praemium Imperiale" ricevuto dall'Imperatore giapponese nel 2005; Kennedy Center Honors nel dicembre 2016; "Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" ricevuto nel 2018 da Sergio Mattarella.
Il Trio in Re minore Op. 49 è una delle due composizioni per pianoforte, violino e violoncello alle quali Felix Mendelssohn Bartholdy si dedicò negli anni della sua maturità: nell’applicarsi tardivamente a questo organico, Mendelssohn tenne presente la direzione indicata da Franz Schubert nel rinnovare l'approccio alla peculiare formazione cameristica, spingendosi tuttavia più oltre sulla strada di una connotazione più complessa e "romantica" del genere. Composto nel 1839 e rivisto più volte fino alla sua pubblicazione definitiva nel 1840, il Trio in Re minore Op. 49 è drammatico e brillante, ma al tempo stesso del tutto personale: ottenne immediatamente un enorme successo e ancora oggi oscura il suo brano gemello, altrettanto geniale, il Trio in Do minore Op. 66. Quando il primo Trio venne eseguito per la prima volta a Lipsia il 23 settembre 1839, con lo stesso autore al pianoforte, Schumann ebbe parole di elogio: «questo è il lavoro di un maestro, come lo furono a loro tempo quelli di Beethoven in Si bemolle e in Re, come lo era quello di Schubert in Mi bemolle... Questo Trio è una eccellente composizione che tra qualche anno delizierà i nostri nipoti e pronipoti».
Beethoven scrisse il Concerto n. 1 op. 15 per gran parte del 1795: eseguita per la prima volta a Vienna il 18 dicembre di quell’anno, la composizione reca i segni delle esperienze precedenti di Mozart, Haydn, Karl Philipp Emanuel e Johann Christian Bach, ma sono già evidenti i segni del marchio dinamico e timbrico beethoveniano. Nel primo movimento, Allegro con brio, dopo un’ampia introduzione dell’orchestra, il solista presenta i due temi, l'uno fiero e marziale, l'altro cantabile: questo movimento è il più lungo e corposo del Concerto. Nel bellissimo Largo successivo si svolge un intenso dialogo del solista con altri strumenti, specialmente con il clarinetto. É come una romanza, cantabile, dolce e molto espressiva, con momenti di vera drammaticità e oscurità, sorprendenti per un compositore così giovane come era Beethoven all’epoca. Nel conclusivo Rondò. Allegro scherzando regna invece un clima vagamente popolare, con accenti ritmici apertamente umoristici, giocosi, danzanti, brillanti. Per un solista - virtuoso ci sono tutte le possibilità di sfoggiare nel finale la propria abilità.
“Elba Isola Musicale d’Europa” è realizzato con il sostegno di: MiC - Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Portoferraio, Comune di Capoliveri, Comune di Marciana, Comune di Marciana Marina, Comune di Rio, GAT - Gestione Associata dei Comuni per il Turismo dell’Elba.
INFO
Tel. +39 353 4121974
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Biglietteria Festival
Sala Gran Guardia – Porta a Mare – Portoferraio
Da lunedì 18 agosto ore 9.30 – 12.30