È sempre più estesa la consapevolezza che per contrastare il cambiamento climatico dovremo decarbonizzare quanto prima la nostra società. Entro il 2050 dovremo sostituire le fonti energetiche fossili (carbone, metano, petrolio) con fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico). Una sfida impegnativa perché saranno necessarie grandi quantità di metalli. C’è il rischio di passare dall’essere ‘schiavi’ degli idrocarburi all’essere dipendenti dall’approvvigionamento dei metalli.
Questa partita che purtroppo oramai si gioca sul breve termine è resa ancora più stringente dall’aggravarsi della situazione internazionale che sta riposizionando i rapporti di forza planetari secondo la facilità d’accesso alle risorse minerarie, soprattutto a quelle tecnologicamente strategiche.
L’Unione Europea ha recentemente promulgato un regolamento (Critical Raw Materials) per rilanciare il settore minerario tra i Paesi aderenti in modo da ridurre la dipendenza dall’esterno e i rischi geopolitici per le filiere industriali europee. Anche in Italia si sta sviluppando una discussione sulla riapertura delle attività minerarie che coinvolge le componenti politiche, industriali, scientifiche, culturali e la popolazione.
Vedremo riaprire anche le miniere dell’Isola d’Elba? Più che una domanda è una provocazione per stimolare una discussione su quale sarà il ruolo del nostro Parco Minerario e degli altri parchi toscani e italiani nel lungo cammino della transizione energetica.
Su questo tema avremo modo di dibattere giovedì 12 settembre, ore 21.30 presso la scalinata della Pergola (via Castelfidardo) a Rio Marina.
L’incontro intende essere il primo di una serie di appuntamenti grazie ai quali la Società Parco minerario dell’isola d’Elba intende stimolare il dibattito su temi quali il geoturismo e la varietà di esperienze dei Parchi minerari nel sostegno allo sviluppo dei territori di riferimento.
Andrea Dini
Direttore scientifico del Museo e del Parco Minerario dell’Isola d’Elba