Uscito ormai da giorni il nuovo libro di Danilo Alessi dedicato a Enrico Berlinguer edito da Persephone Edizioni dal titolo: ‘L’Elba di Enrico. Dal viaggio di nozze alle vacanze degli anni ’70’.
Sono principalmente ricordi personali dell’Autore e di altre persone a lui vicine, amici e familiari che in quegli anni hanno condiviso l’esperienza della conoscenza del grande uomo politico. Nel libro sono presenti anche immagini fotografiche, spesso di quel periodo, come corredo visivo a contestualizzare particolari delle storie narrate.
«Danilo Alessi in questo libro documenta – con la narrazione di innumerevoli episodi e immagini – le permanenze in tre diversi anni» di Enrico Berlinguer all’isola d’Elba: «nel 1957, in viaggio di nozze con Letizia, e nel biennio 1977/78, che i lettori, pescando nella memoria o informandosi di nuovo, troveranno cruciali nella vita di Berlinguer e nella vicenda italiana. Anni da tragedia greca, sulla frontiera tra successi senza precedenti, per il Pci e la sinistra, e strategie del terrore, fino all’uccisione, nel maggio 1978, di Aldo Moro».
«Intanto il libro che avete sotto gli occhi dà un prezioso contributo a profilare il carattere di Berlinguer. Spesso descritto come un uomo triste, un fratacchione moralista d’altri tempi, restio alla vita scintillante della modernità. Chi l’ha conosciuto sa quanto sia falso questo stereotipo. Berlinguer era un uomo curioso, curioso di idee, persone, luoghi, eventi» (Dalla Prefazione di Fabio Mussi)
L’Autore, quindi, ci permette di poter osservare da vicino nella sua umanità una figura di alto valore morale e simbolico della politica italiana del Novecento. Come sottolinea Fabio Mussi, negli anni della sua vacanza sull’isola del 1977 e 1978, le vicende storiche che si stavano delineando in Italia erano di enorme complessità. Per questo motivo abbiamo voluto scegliere come immagine di copertina un particolare espressivo del volto e soprattutto dello sguardo di Enrico Berlinguer, foto scattata all’isola d’Elba in quegli anni di vacanza. Berlinguer è in spiaggia seduto su una sedia a sdraio in tutta apparente comodità, un guadagnato momento di relax, ma trapela dalla profonda concentrazione del suo sguardo la distanza del suo pensiero dal momento presente, rivolto verso panorami di insondabili astrazioni.
E ora, compagne e compagni, vi invito a impegnarvi tutti, in questi pochi giorni che ci separano dal voto, con lo slancio che sempre i comunisti hanno dimostrato nei momenti cruciali della vita politica. Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati e siamo, è possibile conquistare nuovi consensi alle nostre liste, alla nostra causa, che è la causa della pace, della libertà, del lavoro, del progresso della nostra civiltà.
Le sue ultime parole, strappate alla vita che se ne andava, su quel palco a Padova il 7 giugno del 1984. Da quarant’anni Enrico ci manca e da allora nessuno ha raccolto l’eredità che quelle parole ci hanno lasciato. Dopo la sua scomparsa nulla è stato più come prima. «I partiti» – come scrive lucidamente Cristiana Torti – «si sono pressoché autodistrutti, alcuni non ci sono più, altri sono molto cambiati. La militanza si è rarefatta, la classe dirigente politica ha ondeggiato e ancora ondeggia senza nave né porto». Un periodo d’oro che con la scomparsa di Berlinguer «non è stato eguagliato né da stanchi gattopardi né da rampanti muniti di fuochi d’artificio».
Nato a Piombino da genitori elbani, prima infanzia a Leros (Grecia), vive all’Isola d’Elba, dove ha prevalentemente svolto attività politica e amministrativa assumendo vari incarichi istituzionali fra cui quello di Sindaco del Comune di Rio nell’Elba dal 2009 al 2014. vicesindaco del Comune di Portoferraio dal 1973 al 1981, presidente della Comunità dell’Arcipelago Toscano dal 1982 al 1984 e poi dal 2004 al 2008, segretario del Pci/Pds dell’Isola d’Elba dal 1985 al 1996.
Ha partecipato alla Scuola nazionale del Pci. “Marabini” di Bologna per segretari di sezione del 1960.
Collaboratore parlamentare nella segreteria del Gruppo Pds della Camera durante la XVII Legislatura 1996-2001 e nella Vicepresidenza della Camera dei Deputati nei tre anni successivi.
Garante dal 1980 dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Aamod, Fondazione creata da Cesare Zavattini), è autore della “Rassegna storica della stampa all’Elba dall’Unità d’Italia al 1960” e di varie relazioni, interventi, pubblicazioni e studi in convegni, meeting e assemblee congressuali.
È stato direttore di «Elba Oggi» e collaboratore di «Onde» (mensili dei comunisti elbani), corrispondente de «L’Unità» e codirettore de «La Città di Portoferraio», mensile del Comune di Portoferraio.
Con la Casa editrice “Persephone Edizioni” ha pubblicato ad oggi sette romanzi storici e due raccolte di poesie.