Il 9 settembre 1943 segna una delle più tragiche pagine della storia navale italiana. In quel giorno, la corazzata Roma, fiore all'occhiello della Regia Marina, venne colpita da bombe radiocomandate tedesche mentre navigava al largo delle coste sarde. Tra i tanti valorosi ufficiali e marinai che persero la vita in quel tragico attacco, ricordiamo con particolare commozione il Tenente di Vascello Libio Gentini, nativo di San Piero, all'Isola d'Elba.
Libio Gentini, come tanti giovani della sua epoca, scelse di servire la patria in un periodo di grandi incertezze e conflitti. La sua vita si interruppe tragicamente quel fatale 9 settembre, insieme a quella di altri 1.393 uomini dell'equipaggio della Roma. I pochi superstiti descrissero scene apocalittiche: una colonna di fumo altissima si innalzò verso il cielo, segnando il luogo della tragedia.
Al termine della guerra, la famiglia Gentini, devastata dalla perdita del figlio, decise di lasciare l'Elba, segnando così la fine della loro presenza sull'isola. Tuttavia, il padre di Libio, uomo di grande generosità e imprenditore benestante, non dimenticò né le sue radici né il sacrificio del figlio. Con spirito filantropico, si impegnò a restaurare l'asilo di San Piero, frequentato da Libio nella sua infanzia. Oggi, una targa all'ingresso della scuola ricorda questo atto generoso e il sacrificio di Libio.
In segno di ulteriore memoria, il signor Gentini donò anche un appezzamento di terreno a Marina di Campo, dove oggi sorge una piazza intitolata a Libio Gentini. Questo luogo, animato dalle risate dei giovani e dei turisti che vi passeggiano e giocano spensierati, rappresenta un piccolo ma significativo tributo alla memoria di un giovane che diede la sua vita per la patria.
Con il passare degli anni, però, il ricordo del sacrificio di Libio Gentini e dei suoi compagni della corazzata Roma rischia di svanire. Se non fosse per quei pochi monumenti e targhe a testimoniare il loro passaggio, la storia di Libio, come quella di tanti altri eroi, sarebbe ormai dimenticata. Una dimenticanza pericolosa, che rischia di farci perdere di vista i veri valori della vita.
Oggi, sull'Isola d'Elba, non resta più alcun discendente diretto della famiglia Gentini. Gli ultimi membri si sono allontanati, forse nel tentativo di distanziarsi da una tragedia troppo difficile da sopportare. Eppure, attraverso il ricordo di Libio, il suo sacrificio e l'eredità lasciata dalla sua famiglia, la sua storia continua a vivere nei cuori di chi ne preserva la memoria.
GianMario Gentini