Quota -54 non è aperta alle visite guidate, eppure si capisce già dai racconti delle guide minerarie, che al visitatore manca il contatto visivo ultimo, e importantissimo: vedere il concludersi del ciclo di scavo della magnetite, vale a dire il prelievo, la frantumazione e il trasporto verso l’esterno.
Qui ci sono i fornelli d’intercettazione del minerale abbattuto nelle coltivazioni, le locomotive elettriche, i vagoni Garby da 8 tonnellate, le potenti pale meccaniche Attas alimentate ad aria compressa, l’impianto di frantumazione e l’officina meccanica.
Per raggiungere questo livello bisogna scendere altri 175 gradini oltre quota meno24, livello già visitabile, completando tutto il percorso della discenderia per un totale di 350 gradini.
Il problema però non è questo, dato che è facile sistemare gradini e passamano, ma è quello di fare importanti interventi di messa in sicurezza su una gran parte del livello meno 54.
Spero che l’Amministrazione comunale di Capoliveri, affidataria della sicurezza e il controllo delle aree demaniali delle ex miniere, possa elaborare un valido progetto per la salvaguardia e recupero di questa importante area mineraria sotterranea.
Gli amministratori sanno benissimo quanti turisti, studenti, giornalisti e reti televisive nazionali e internazionali, ogni anno chiedono alla Società partecipata che ne gestisce le visite, l’accesso nel sottosuolo di Ginevro e non solo.
Non si può restare indifferenti di fronte a si tanto interesse storico-culturale che c’è richiesto e che rischia di essere completamente perduto. Chiederò quanto prima un’incontro con il Sindaco Montagna insieme ai Consiglieri delegati alle miniere e cultura.
F.B.
Miniere di Calamita Capoliveri