Passione e interesse per le radici del proprio paese, San Piero, ma anche voglia di stare insieme tra donne per condividere saperi e in certi casi vincere la solitudine di qualcuna grazie alla guida di Roselba Danesi una volontaria del borgo collinare, che con il suo gruppo hanno raccolto antiche ricette, tradizioni e curiosità, risalenti anche al 1860, in un libro.
Il volumetto artigianale, scritto anche a mano dalla curatrice, ha per titolo "Come si mangiava", sottotitolo "Ricette Sanpieresi" ed è edito per conto del Circolo culturale Le Macinelle di San Piero in Campo.
Tra i dolci spicca la celebre Torta Montenegrina, finita all'Elba chissà come.
"Fin da bambina – dice Roselba - andavo di casa in casa, per curiosità, seguendo le donne che ricamavano e cucinano con arte. Anziane mani e cuore d'oro. Nel tempo arrivai a organizzare in paese una mostra di questi prodotti: un successo. Altre donne portarono merletti, pizzi che avevano in casa, mentre l'ingegner Carpinacci contribuì con tre quaderni dalla copertina nera di una sua nonna, contenenti ricette antiche e tradizioni locale.
Il fatto mi stimolò a raccogliere notizie del passato e creai un libretto in 30 copie, in cui scrissi a mano tanti dettagli. Lo offrivo e il ricavato lo davo all'associazione Le Macinelle per realizzare impegni culturali. Tra i documenti c'erano addirittura ricette di prima dell'unità d'Italia e infatti le quantità degli alimenti erano espresse in libbre. C'era di tutto dal come fare una salsiccia al come fare il lucido da scarpe”.
La nonna di Roselba, di origini bergamasche, stimolava la nipote a fare ricerche e tra l'altro emergevano le differenze tra la cucina locale, con la tipica e semplice acqua cotta, ben differente dal cibo della nonna lombarda, che preparava il risotto giallo allo zafferanno.
“Nelle case sampieresi le donne avevano la cucina economica a legna,- prosegue Roselba, che è anche la figlia di Gianna, per anni cuoca dell'asilo del paese – Noi in casa invece avevamo il fornello a gas. Raccolsi anche le usanze locali e ricordo che quando ero alle medie, partivo da casa mia con il piatto e andavo da queste altre nonne. Mentre i miei mi facevano un panino col prosciutto per merenda, le altre signore mi davano pane bagnato con sopra lo zucchero. Lo preferivo. La signora Anna mi dava l'acqua cotta, una zuppa povera con del pane raffermo senza sale, poi verdure magari raccolte nell'orto e dell'olio d'oliva extravergine. Nel visitare le anziane mi raccontavano storie, novelle di paese o filastrocche. E 35 anni fa mi dette la ricetta della Torta Montenegrina, la signora Laudomia Dini, nota come Moma”.
Tale dolce viene ancora preparato a Marina di Campo e Danesi conclude dicendo: “Tante signore desiderano incontrarsi per parlare dei ricordi, come sta facendo il gruppo “Tramandando e si lavora a maglia insieme o con l'uncinetto”. Ho partecipato ai loro incontri facendo coperte in Patchwork, sono esperta di cucito creativo. Ho fatto con loro cuffiette da chirurgo e anche borse per le bocce per chi fa la chemio, poi donate agli ospedali. Ho collaborato anche con Le Macinelle. E' bello lo stare insieme, arricchisce il sapere e l'anima. Un modo efficace solidale per qualcuna serve a dire addio alla solitudine”.