Nella storica e sempre suggestiva cornice dei locali della Gran Guardia, centro focale della vita culturale di Portoferraio, ha preso avvio sabato scorso una mostra collettiva di arte figurativa che raccoglie, durante queste vacanze pasquali, le opere pittoriche di alcuni tra i più rappresentativi pittori dell’Isola d’Elba. L’inaugurazione che si è svolta con il consueto rinfresco, ha sorpreso piacevolmente per l’ iniziativa gastronomica d’intrattenimento, poiché oltre alle classiche “delikatessen”, è stata aggiunta una grandiosa quanto deliziosa torta a forma di un quadro dipinto; torta doppiamente inaugurale, offerta al pubblico dal Presidente del Circolo degli Artisti, Alessandro Grosso, a sua volta ricevuta in occasione del suo compleanno.
Frammenti dell’ Elba - L’ inaugurazione, avvenuta alla insegna della cordialità, ha dato voce ai molteplici linguaggi stilistici dei pittori provenienti dalle diverse località dell’Isola, ciascuno con la propria sensibilità, con il proprio sguardo attento rivolto al paesaggio e all’anima del luogo.
Le opere in esposizione spaziano da visioni realistiche a trasfigurazioni quasi oniriche, offrendo uno spettro ricco e variegato di soggetti, tecniche e atmosfere. È un invito aperto a lasciarsi avvolgere dalla bellezza che ci appartiene, perché ogni tela, in fondo, non è che un frammento di Elba filtrato attraverso lo sguardo dell’artista: un’eco del paesaggio, un riflesso avvincente, un frammento del nostro vivere quotidiano. Ed è proprio nella relazione che si instaura tra l’opera e chi la osserva a lungo che accade qualcosa all’ improvviso. Non di rado, i visitatori si ritrovano a riconoscere nei quadri tracce della propria esperienza, memorie affioranti, risonanze inaspettate. Alcuni turisti stranieri, ad esempio, si sono soffermati a lungo davanti a un paesaggio marino, scambiandosi parole sottovoce, indicandosi particolari che evidentemente evocavano per loro, ricordi condivisi o affinità emotive. È in questi momenti che l’opera si compie davvero: quando diventa specchio, quando riesce a parlare a chi guarda con un linguaggio che supera i confini dell’estetica per toccare corde più intime.
Un occasione da non perdere - Ogni quadro, in effetti, chiede di essere più che visto: di essere osservato con attenzione, ascoltato silenziosamente, persino “masticato”, per usare una metafora fuori tema, ma efficace. Solo attraverso questa lenta appropriazione interiore possiamo comprendere il grado di risonanza tra l’immagine dipinta e le nostre emozioni personali. Non si tratta semplicemente di riconoscere un luogo o una scena, ma di sentire, dentro di sé, quanto quella rappresentazione riesca a evocare, a parlare, a smuovere ricordi, allusioni, sensazioni per qualcosa che ritroviamo se non nell’ intero dipinto, almeno in una sua parte.
Ecco allora questa mostra non si configura solo come un evento culturale da visitare con curiosità, ma come un’occasione preziosa per riallacciare il nostro legame con la bellezza che ci circonda. Un’opportunità per riscoprire quanto l’arte sia capace di restituirci, attraverso il filtro dell’immaginazione, ciò che troppo spesso diamo per scontato nella realtà.
Il valore collettivo – Ancora più importante è il valore collettivo dell’iniziativa: ciò che davvero deve essere custodito, al di là dei singoli quadri che troveranno nuove case, è il patrimonio umano rappresentato dai pittori elbani. Sono loro la vera ricchezza artistica dell’isola, una risorsa viva che merita di essere sostenuta, accompagnata, amata e valorizzata nella sua continua e generosa produzione. È la comunità locale – abitanti, visitatori abituali, istituzioni – a dover riconoscersi come custode e al tempo stesso, destinataria di questo patrimonio. Perché la crescita di un tessuto artistico non è mai solo questione di talento individuale, ma anche di riconoscimento condiviso, di partecipazione riconoscente, di sostegno collettivo concreto.
Alberto Zei
Il senso dell’ appartenenza - Va ricordato che oggi l’arte è riconosciuta non solo come espressione culturale, ma anche come forma d’investimento: con il tempo, infatti, molte opere vedono crescere il proprio valore. È un fenomeno ben noto a chi osserva con attenzione l’evoluzione del mercato, dove la traiettoria professionale degli artisti e la valutazione delle loro creazioni seguono, nella maggior parte dei casi, un andamento positivo e costante. Da qui l’importanza dell’intervento delle Istituzioni, soprattutto nelle fasi iniziali del percorso artistico: un investimento che, oltre a favorire la crescita del talento, rafforza il tessuto produttivo, culturale ed economico dell’Isola.
In definitiva, questa mostra è molto più di una semplice esposizione di quadri: è un invito alla connessione, un richiamo alla memoria, un gesto di appartenenza. È un’occasione per sentirsi parte di un territorio che continua a ispirare bellezza, e che chiede, in cambio, soltanto uno sguardo attento e una mente che sa prevedere.