Mercoledì 11 dicembre 2013 alle ore 18,00, presso la Sala della Gran Guardia a Portoferraio, il Centro Nazionale di Studi Napoleonici e di Storia dell'Elba organizza la presentazione del volume: "Devozione popolare nell’Arcipelago Toscano" di Paolo Casini con il contributo di Mario Forti. Presentazione di Michelangelo Zecchini
Interventi:
Giuseppe M. Battaglini
Gianfranco Vanagolli
L'Autore
Paolo Casini si è deciso a dare alle stampe un volume che riunisce gran parte del suo lavoro, condotto in più anni, con la sola finalità di conoscere e fissare gli aspetti marginali di una religiosità diffusa nelle isole toscane e resa visibile attraverso manufatti - quali tabernacoli, edicole, cappelle, chiesette - presenze di costruzioni, spesso marginali, quasi mai segnalate nelle guide turistiche.
“Devozione popolare nell’Arcipelago Toscano” questo il titolo che ne delinea anche l’argomento.
Dunque un libro diverso, particolare, un libro che ci parla e ci fa “vedere”, con bellissime immagini fotografiche, il mondo della devozione popolare che nel passato ha avuto una notevole diffusione anche in luoghi difficilmente raggiungibili come quelli insulari dell’arcipelago toscano.
Si tratta di una ricerca “lunga e sistematica – isola per isola, comune per comune, frazione per frazione, strada per strada – sulle immagini religiose …” scrive nella Presentazione Michelangelo Zecchini sottolineando che “Il primo merito di questo volume è senza dubbio di stampo scientifico. L’accuratezza e la capillarità dell’indagine, ne fanno uno strumento fondamentale per l’ampliamento e l’affinamento delle ricerche…”
Lo scarso interesse istituzionale, per l’eredità spirituale legata alle espressioni di fede e al culto religioso, ha di fatto consentito che molte presenze architettoniche di un patrimonio devozionale importante sia stato in buona parte disperso o danneggiato per l’incuria, per furti e deterioramenti o per significative modificazioni.
“Questo libro, frutto di innumerevoli sopralluoghi, di interviste in loco, di indagini bibliografiche e d’archivio – scrive Casini nella prefazione – vuole rappresentare una sorta di censimento di tutti quei simboli che in gran parte ancora oggi sono protagonisti della devozione popolare dell’Arcipelago Toscano.”
Naturalmente gli elementi di contaminazione culturale mescolandosi con le tradizioni locali hanno contribuito a caratterizzare lo spirito degli abitanti delle isole e a farli esprimere con architetture legate al culto e alla venerazione delle immagini sacre. Immagini che sono state sempre al centro della religiosità cristiana e di quella spiritualità che, in luoghi periferici come le isole, ha spesso dato coraggio e forza interiore per affrontare le difficoltà quotidiane.
Se le isole dell’Arcipelago Toscano aspirano a diventare meta turistica per tutto l’anno, “Le emergenze non mancano, i giovani da impegnare in iniziative di largo respiro neanche. C’è spazio per tutti e per molte competenze professionali. Come si dice…forse manca lo “spunto”, la consapevolezza del valore e della potenzialità di tutto ciò, la fierezza ed il rispetto per la salvaguardia delle proprie radici culturali”; è ancora Casini a dare indicazioni agli amministratori, alle Istituzioni pubbliche di un possibile futuro che lega la cultura allo sviluppo di un territorio.
L’opera, che esamina nella prima parte i tabernacoli e le chiese dell’Isola d’Elba, viene suddivisa per comuni, descrivendo con minuziose schede la storia e i relativi itinerari per rintracciare la collocazione dei siti segnalati.
L’ultima parte del libro è dedicata invece alle altre isole minori (Capraia, Giannutri, Giglio, Gorgona, Montecristo, Pianosa) offrendo un interessante panorama di cose da vedere e di una storia minore da conoscere.
Ora che il libro c’è non si può far finta che tutto sia ignoto e apparentemente inesistente.
Un’ultima cosa: il libro reca una introduzione di taglio storico nella quale l’autore ragiona sui ritrovamenti archeologici riferiti alla prima presenza cristiana dell’Arcipelago Toscano e alle colonizzazioni di varie comunità monastiche che “ebbero un primario ruolo di identificazione religiosa che originò più tardi quel fiorire di testimonianze di segni e luoghi di devozione come le prime cappelle e le chiese.”
Il libro ha beneficiato del contributo di Mario Forti che per l’isola d’Elba ha concorso alla ricerca iconografica, ai sopralluoghi e alla revisione dei testi.