Aspetti inediti e avvenimenti in gran parte sconosciuti sulla presenza di Napoleone all’Elba e sulle manifestazioni organizzate sull’Isola nel 1914 per il primo centenario della presenza dell’Imperatore all’Elba, sono emersi nel corso della conferenza organizzata dal Lions Club Isola d’Elba con il patrocinio del Comune di Portoferraio ed in collaborazione col Centro Nazionale di Studi Napoleonici, tenutasi nella mattinata di sabato 12 aprile a Portoferraio nell’auditorium del Centro Congressi De Laugier e partecipata da un folto pubblico fra cui rappresentanti delle Autorità del mondo intellettuale.
CRONACA DEL CENTENARIO DELL’INDIPENDENZA DELL’ELBA E DEL PRINCIPATO NAPOLEONICO e “L’IMPERATORE SOTT’OCCHIO”, I GIORNI DEL SOVRANO DELL’ELBA NEL DIARIO DI UNA SPIA sono i titoli degli argomenti trattati da due esperti storici elbani: rispettivamente la Dott.ssa Gloria Peria direttore degli Archivi Storici dei Comuni Elbani ed il Prof. Giuseppe M. Battaglini direttore del Centro Nazionale di Studi Napoleonici.
Dopo il saluto della Dott.ssa Cosetta Pellegrini, vicesindaco del comune di Portoferraio, che ha fatto rilevare il valore dell’ evento organizzato dai lions elbani in quanto, come primo, di fatto segna l’apertura di una serie di avvenimenti programmati in tutta l’isola per commemorare l’importante fatto storico, il vice-presidente del Lions Club I. d’Elba Antonio Arrighi ha dato inizio ai lavori introducendo per prima Gloria Peria.
La relatrice ha descritto con dovizia di particolari e documentazioni fotografiche, che venivano via via proiettate sul maxischermo alle sue spalle, gli episodi e le circostanze delle celebrazioni per il centenario napoleonico, per certi aspetti grandiose, che si tennero all’Isola nel 1914, alle soglie dell’entrata in guerra dell’Italia ed in coincidenza con le elezioni amministrative per i comuni elbani. Esposizioni di cimeli da parte delle Confraternite della Misericordia e del S.S. Sacramento, proiezione di filmati, addobbi con gonfaloni, stemmi, illuminazioni stradali, fuochi d’artificio, scopertura di lapidi, esecuzione di un busto e di un bassorilievo in marmo dell’Imperatore, sorvolo del capoluogo con aereo, non solo ma anche vivaci contestazioni e contrasti fra i vari organizzatori e la Provincia di Livorno sulla pianificazione degli eventi sono stati descritti dalla Peria e compariranno in un suo esauriente articolo che verrà prossimamente pubblicato dalla rivista del Centro Nazionale di Studi Napoleonici.
La parola è quindi passata al Prof. Battaglini che ha dato lettura delle parti più importanti del diario di un misterioso personaggio che, su incarico dei Borboni, sorvegliava Napoleone, annotando giorno per giorno i suoi spostamenti, i suoi contatti, l’orario e la composizione dei suoi pasti, le sedi utilizzate a Marciana e Longone in attesa del rialzo di un piano alla palazzina dei Mulini e della dimora estiva di S. Martino. Sono registrati anche gli arrivi via mare di personaggi, quali madre, moglie, amante e figli, di vettovaglie, mobilia, piante decorative e descritti, talvolta in modo palesemente critico, le sue opere, come l’edificazione del Teatro degli Accademici Fortunati, oggi Teatro dei Vigilanti, ricavato nell’edificio di una chiesa, la realizzazione di nuove strade, l’allargamento di altre già esistenti e tanto altro.
Tutta questa serie di informazioni, utilissime per la ripercorrenza e ridefinizione di fatti storici che ci ri-guardano da vicino, Battaglini l’ha tratta da una minuziosa lettura del diario della spia che, essendo scritto a mano nell’italiano di due secoli fa, con cancellature riporti e sovrascrizioni, presentava notevoli difficoltà.
Ma lo storico elbano non si è fermato qui. L’indagine lo ha coinvolto al punto che scoprire chi fosse l’oscuro informatore è diventato il suo prossimo irrinunciabile traguardo. “Ma ci siamo quasi” afferma Battaglini: l’ipotesi sull’identità di questo personaggio si sta delineando, i fatti inducono il Prof. a pensare che si tratti di un napoletano vivente a Longone, forse un ecclesiastico, forse, addirittura azzarda lo studioso, il suo nome era Giuseppe Cerboni.
Noi siamo in attesa di conoscere la fine di questo avvincente giallo di duecento anni orsono. Forse la apprenderemo leggendo il prossimo numero della rivista del Centro Studi Napoleonici, nella quale sarà pubblicato integralmente il diario in argomento.
Il convegno si è quindi concluso col saluto di Arrighi ai convenuti ed il ringraziamento ai relatori e a quanti hanno collaborato per la sua riuscita.