Dopo più di 15 anni torna a tracciare la rotta il “Sestante” al Molo del Gallo.
La struttura, accompagnata dalla “Barca del Sole”, riprende così il suo “cammino” inseguendo la luce del Sole che, nelle varie ore del giorno, ne restituisce i policromi riflessi a chi giunge o esce dalla Città.
Le due opere fanno parte di un “trittico” il cui progetto vide la luce circa 20 anni fa ad opera di Italo Bolano che intendeva ingentilire la zona del porto e offrire un benvenuto con l'Arte a chi, abitante o turista, sbarcava sull'Isola. A 17 anni fa risalgono i rilevamenti della zona interessata. “Qui comincia un iter annoso e doloroso di pazienza, pieno di delusioni e di umiliazioni – dice Bolano – tanto che vorrei scrivere un libro dal titolo “Il mio Calvario a Portoferraio”... perchè per un artista le sue opere, specialmente se realizzate con amore per la propria terra, sono come “figli”...
E se su questa Italia vilipesa e derisa da lungaggini burocratiche e corruzione a tutti i livelli vogliamo far soffiare un “vento nuovo” di rinascita e di cambiamento bisogna cominciare a completare le cose in sospeso e mai finite, e sono tantissime, anche sulla nostra Isola.
Grazie quindi a questa Amministrazione che, pur con le ristrettezze economiche del momento, ha compiuto il “piccolo-grosso” miracolo, proprio nel cinquantennale della nascita dell'International Art Center di San Martino.
Il “Sestante” e la “Barca del Sole”, danneggiati da un camion anni fa, oggi sono sistemati su basamenti di granito -rigorosamente elbano-, raddrizzati e orientati in modo giusto alla luce per il luogo ove furono pensati e realizzati dall'Artista, sul Porto. Nessun altro luogo potrebbe più degnamente accoglierli.
Merita ora dire due parole dal punto di vista tecnico su queste opere in vetro dallas, dello spessore di 3 cm, gettate con una specie di “cemento armato” in telai di acciaio inox, dal costo molto elevato. Furono realizzate nel 1995 nel famoso Centro di vetrate e mosaici artistici Mellini di Firenze, che lavora per tutto il mondo (ad esempio loro è la realizzazione di un Cristo in vetro Dallas di 20 metri per una chiesa di Beirut e attualmente hanno in lavorazione i mosaici di rivestimento di una cupola di 40 metri di diametro - come quella del Pantheon a Roma – per una chiesa in America).
Per la realizzazione dei “vetri” di Portoferraio Bolano ha lavorato in questo centro con due maestri vetrai sotto la direzione del Maestro Guido Pollame. Bolano ha anche realizzato un interessantissimo documentario che illustra le fasi della realizzazione delle opere e che sarà oggetto di una prossima mostra dal titolo “come nasce un'opera in vetro dallas e acciaio” molto valida dal punto di vista didattico.
In fine ricordiamo che le due opere fanno parte del “Museo Diffuso di Arte Contemporanea all'aria aperta dell'Isola d'Elba”, un insieme di opere che riuniscono idealmente gli 8 comuni dell'Isola in un itinerario di Arte, Cultura, Storia e Natura, presentato lo scorso anno tramite un importante volume edito da Mondadori. Ringraziamo anche Italia Nostra per la partecipazione alla cura delle opere di Bolano sull'Elba.
Manca ancora un ultimo sforzo per ricomporre idealmente il “trittico” originario: la ricollocazione dell'opera in ceramica di 5 metri dal titolo “Navigazione” che era esposta al Molo Massimo ma che andò danneggiata da un fortunale. Bolano l'ha restaurata e ora attende presso l'Open Air Museum di San Martino di essere ricollocata...
Ci auguriamo che anche l'Elba, come il “nostro” sestante, ritrovi la giusta rotta verso una rinascita di attenzione per le ricchezze del suo territorio e di cultura.
Nelle foto:
Le opere ripristinate
Il progetto originario
Lavorazione del Sestante presso il laboratorio di Firenze
Le opere danneggiate
Altre foto delle operazioni di ripristino in https://www.facebook.com/museodiffusoisoladelba