Egregio Direttore,
la presa di posizione di Silvano Landi apparsa su Elbareport del 29 u.s. circa i pini di Sant’Ilario ed, in genere, dell’Elba non mi trova d’accordo e ritengo che sia il frutto di una visione parziale troppo accademica della situazione.
Mi pare infatti che, al di là degli aspetti tecnico-scientifici, sui quali non ho competenze e salvo, naturalmente, urgenti, imprevedibili ed irrimediabili situazioni sanitarie e di sicurezza, Silvano trascuri quelli storici-ambientali-paesaggistici-sentimentali avanzando sotto-sotto anche immeritati rimproveri ai nostri vecchi che fecero quella scelta senza considerare quali potrebbero essere stati i motivi che, all’epoca, li ispirarono (per esempio: ricordo da bambino le numerose persone che furono impiegate per il rimboschimento della pineta di Monte Perone).
Io come lui mi sono seduto un’infinità di volte sul muretto della piazza e non ho mai sentito gli amici santilaresi lamentasi, nemmeno per la presunta scarsa ombra, e la sua critica ed il suo desiderio non possono prescindere dalla tradizione, dagli affetti e, perché no, dalla cultura a tutto tondo acquisita sul campo che assorbe anche quella “verde”.
Affermare poi che la sostituzione sarebbe anche giustificata dal fatto che quegli alberi non sono, sebbene siano trascorsi decine e decine di anni, autoctoni (è un discorso però che ho già sentito da coloro che hanno voluto le palme spelacchiate a M.di Campo) è un po’ troppo perché sarebbe come dire, ragionando sullo stesso piano, che andrebbe eliminata la pineta sulla spiaggia e, su un piano non così paradossale come potrebbe sembrare, che io non sarei sampierese (ma occhio alla querela per chi si azzardasse a dirlo) perché i nonni dei miei nonni paterni provenivano rispettivamente dal parmense e dalla Corsica (all’epoca ancora italiana): ebbene dopo 3 secoli e sei generazioni avrò pur purificato il sangue! Ecco credo proprio che anche i pini si siano, dopo tanti anni, perfettamente integrati.
Cordiali saluti.
Fernando Bontempelli
P.S.: Leggo ora le rispettive repliche di domenica 31 u.s. dove la contrapposizione delle posizioni sembra ridimensionata. Avendo però già scritto il pezzo lo trasmetto per far conoscere il mio pensiero.