NO cari Amministratori di Portoferraio, non ci sto a farmi prendere di nuovo per i fondelli, e anche se personalmente non conto nulla, e ve ne importerà pure di meno, non legittimerò con la mia presenza l'ennesimo scempio della memoria che vi apprestate a compiere questo 25 Aprile.
Dopo aver sopportato la vergogna dello sgarbo di questo inverno a Pietro Gori, dopo aver trangugiato la vostra assurda "cerimonia" pubblico-privata di "omaggio" a Ilario Zambelli, con tanto di foto di famiglia in un esterno e sorrisino da scampagnata fuori porta, non verrò a sorbirmi la solita concione negazionista dei veri valori e degli attori della RESISTENZA, della LOTTA DI LIBERAZIONE DELL'ITALIA DAI NAZISTI E DAI LORO SERVI FASCISTI, non verrò a sentire di nuovo equiparare i PARTIGIANI i loro BOIA, i repubblichini italiani torturatori della X Mas con i soldati italiani martiri a Cefalonia, a sentir liquidare il secondo Risorgimento come "un periodo controverso".
Controverso un cazzo, cari amministratori, questa è la festa di tutti gli italiani sì, ma a patto che si riconoscano in una Costituzione, che è così poco "equidistante" da essere scaturita dalle menti di uomini e donne (Democristiani, Socialisti, Azionisti, Comunisti) che a fianco delle forze alleate (e a Napoli, Bologna, Firenze, Genova, Torino, Milano prima di loro) si erano liberati con le armi in pugno, vincendo o perdendo la vita per la libertà.
Il vostro tentativo di disinformare la cittadinanza è palesemente ribadito anche nell'invito a partecipare che avete pubblicato: truccando questa data da Festa delle Forze Armate e perfino da Festa della Bandiera (ricorrenza istituita - guarda caso - da Ciampi l'ultimo Presidente della Repubblica Italiana, che combattè da PARTIGIANO) che si celebrano - e giustamente - in altre date.
Le vostre strumentalizzazioni, la vostra ostinazione a voler mascherare il 25 Aprile in qualcosa di diverso, non devono - per quanto mi riguarda - passare.
Aveva ragione chi scriveva che le parole sono pietre, pietre, e nel caso, per voi indigeribili pietre. Non riuscite a scriverle non riuscite a pronunciarle perché il vostro antifascismo, ammesso che esista, è comunque un antifascismo di facciata.
Per tutto questo questo non ci sarò, e visto che siete a corto di parole resistenziali vi copio qui sotto una breve poesia, versi senza retorica di un uomo mite.
Se per un miracolo, folgorati dalla luce delle verità storiche acclarate, una volta tanto la finiste di sproloquiare e vi limitaste a leggerla questa poesia, avreste già più degnamente celebrato la RESISTENZA ed il 25 APRILE
Con umano rispetto, ma profondamente indignato disprezzo civile
sergio rossi
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
tra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese:
oscillavano lievi al triste vento.