Qualche anno fa proprio su queste pagine istituimmo l'immaginario (ma molto seguito) PREMIO FAVA LESSA, segnalando le più "gloriose" imprese compiute da soggetti (in genere allogeni ma anche nativi), capaci di ficcarsi scervellatamente nei guai, facendo scattare la complessa (e per fortuna funzionante) macchina dei soccorsi per portare loro aiuto.
La palestra elettiva per le bollite leguminose che allignano in questa area era, ed è, il massiccio del Monte Capanne dove sono state scritte le più belle pagine: da "la donna che si perse due volte" recuperata a distanza di pochi mesi,appunto due volte, nelle stesse forre, ad un altro doppio salvataggio: quello del tizio spersosi con il figlioletto, rintracciato nel cuore della notte dalla Protezione Civile e riaccompagnato a casa, dove i ragazzi della Racchetta furono contretti risalvarlo ripararandolo dalle ire della furibonda consorte, munita di nodoso bastone, infine al "disperso rampante", che sempre nel cuore della notte, fu trovato comicamente arrampicato sopra un leccio "per paura di un eventuale attacco dei cinghiali".
Ma niente è paragonabile a quanto accaduto tre giorni fa, che troviamo documentato su Facebook:
"In discesa dal monte Capanne a Marciana, un uomo ci dice di essersi perso a 50 mt dal sentiero (!) dopo nostra offerta di aiuto rifiutata, sorprendentemente ci risponde di aver chiamato l’elisoccorso!
Insistiamo per sapere se fosse ferito, ma lui ci liquida dicendo che ormai aveva chiamato l’elicottero... ripeto, a 50 mt dal sentiero con gente che scendeva in continuazione!
I soccorsi sono puntualmente arrivati, per un (...) che ha messo a repentaglio la vita dei soccorritori, e magari distraendoli da emergenze reali e importanti.
Sottolineo la presenza di maestrale forte in quota!
Spero che almeno gli addebitino il costo dell’intervento!"
Da restare, visti anche foto e video allegati, senza fiato.
Orbene, ci siamo un po' documentati: anche se questa ciclopica fava lessa fosse chiamata a rispondere della sua scempiaggine, ipotizzando che si sia reso responsabile di "procurato allarme" - ex Art. 658 del C.P. - se la caverebbe "di lusso" visto che il medesimo articolo recita:
"Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'Autorità (1), o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio [358] (2), è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da dieci euro a cinquecentosedici euro".
516 euro (!) infinitamente più conveniente di un eli-taxi (che peraltro non si presterebbe davvero a rischiare la pelle facendo acrobazie tra le rocce e recuperi verricellati).
Ordunque, sono tempi questi in cui un popolarissimo trucibaldo annuncia e stampa decreti atti (dice lui) ad aumentare la nostra sicurezza...
Ma un bel decreto anti-fava lessa no? Sanzioni vere, non diluibili in 80 anni, affidamenti ai servizi sociali per qualche mese, per quelli che vanno a cazzo di cane per terra e per mare, mettendo - loro sì - a repentaglio la nostra sicurezza, facendo bruciare pubblici tempi di lavoro e denari, no?
No, non avrebbe abbastanza "appeal", non terrebbe la prima pagina di alcun giornale, non porterebbe troppi consensi.