La scorsa settimana, al termine di una complessa attività di indagine, è stata effettuata un’operazione congiunta da parte degli uomini della Guardia di Finanza della Sezione Operativa Navale e della Capitaneria di Porto di Portoferraio con l’assistenza del personale della locale Autorità Sanitaria nei pressi del Molo Gallo del Porto di Portoferraio. Proprio in quel punto, infatti, negli ultimi tempi si era sviluppato, da parte di alcuni soggetti extracomunitari, un notevole smercio di prodotti ittici con prevalenza di pesce azzurro di piccola taglia venduto apparentemente fresco o in forma di vasetti sott’olio che venivano venduti ai turisti e residenti di passaggio.
La notizia di questo controllo è stata data solo oggi, al termine degli accertamenti successivi alle verifiche relative a tale condotta in cui si configuravano differenti aspetti illeciti, che sono stati accertati dalle diverse forze intervenute:
La Guardia di Finanza in particolare si è concentrata sugli aspetti connessi al mancato rispetto degli obblighi fiscali, atteso che l’attività posta in essere era esercitata in modo abusivo, con pregiudizio della libera concorrenza del mercato, danneggiando sia l’intera collettività che, ovviamente, i commercianti autorizzati, colpiti da questo tipo di concorrenza sleale che immette sul mercato prodotti non sottoposti ai dovuti controlli e quindi potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. Nell’ ambito del servizio i militari delle
Fiamme Gialle hanno sanzionato amministrativamente due soggetti per violazione della legge regionale sul commercio.
Il personale della locale Azienda Sanitaria è intervenuto al fine dei previsti controlli relativi alla stato di freschezza e commerciabilità sotto il profilo sanitario del pescato in vendita, in particolare per quanto riguarda i prodotti posti in vasetti sott’olio.
La Capitaneria di Porto ha invece accertato le violazioni in materia di sicurezza della navigazione e controllo della tipologia di pesca; in particolare è stato sanzionato il Comandante del Motopeschereccio usato come “banco vendita” per non aver posto in essere idonee misure volte ad evitare l’accesso di persone estranee sulla propria unità, in violazione delle norme a tutela della sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro. I due venditori ambulantisanzionati, infatti, non appartenevano alla categoria di pescatori professionali imbarcati su
quel peschereccio. Uno dei due è risultato addirittura lavorare abitualmente come muratore. In aggiunta, al comandante del peschereccio dal quale è stato pescato il prodotto ittico poi posto in vendita è stata elevata una sanzione amministrativa di 2.000 € ed applicazione di 3 punti sulla licenza di pesca e sul Titolo professionale, poiché lo stesso prodotto non è stato correttamente dichiarato con le previste procedure ai sensi dei Regolamenti nazionali e comunitari.