Il volo tragicamente finito lunedì pomeriggio con la caduta dell'aereo nelle campagne campesi aveva carattere addestrativo.
Sul velivono infatti si trovavano un istruttore di volo di 43 anni ed un trentasettenne allievo pilota, entrambi di origine romana.
L'aereo era partito dall'aeroporto capitolino dell'Urbe, ed era giunto sullo scalo elbano intorno alle 17.20. Come avevamo già riferito giunti a La Pila i due effettuavano una manovra di "Touch and Go", scendendo cioè sulla pista per riprendere immediatamente quota, ma qualcosa non ha fuzionato (si ignora se a causa di una improvvisa avaria o per un errore di chi era ai comandi) e l'aereo non si è sufficiente rialzato per superare le alture che ad ovest chiudono la valle, andando a precipitare in località Santa Lucia, nonostante un disperata manovra d'emergenza tentata da chi stava alla cloche.
Nulla da fare per i due che erano a bordo che sono morti sulo colpo nello schianto del loro aereo I rottami dell'ultraleggero, finiti in una zona accidentata, saranno probabilmente rimossi al mattino di martedì quando le condizioni di luce lo consentiranno. La zona è presidiata da numerosi rappresentanti delle Forze dell'Ordine. Le salme dei due aviatori saranno rimosse su disposizione del magistrato incaricato del caso.
Foto di Alex Beneforti e Gian Mario Gentini