Ci sono dei momenti in cui chi non crede, come chi scrive, esista una vita oltre la vita, si rammarica al punto di fingersi, e a spingersi oltre il paradosso. fino a fare un affermazione come quella che segue: "A Jairo è certamente piaciuto il suo funerale".
Certo anche questo, come l'articolo in cui annunciavo la sua scomparsa, non sarà un pezzo "canonico" sulle esequie di qualcuno, come i tanti (troppi) che mi è capitato di scrivere, d'altra parte questa cerimonia del distacco è stata veramente unica, particolare, e con la tanta, tantissima gente che ne ha seguito le itineranti fasi (dalla cerimonia religiosa alla Sghinghetta alla sosta di raccoglimento davanti ai cancelli della sua azienda, fino alla spiaggia di Margidore) ha anche dato la misura di quanto questo ragazzo venuto da Lecco fosse entrato nel cuore profondo dell'Isola.
Irrituale, mai visto, che una madre portasse via le ceneri del suo ragazzo nel bauletto di uno scooter fasciato con una bandiera della Ducati (una delle passioni di Jairo) verso il mare dove sarebbero state disperse, irrituale che il suggello finale di tutto fosse una lunga nuotata di due dei più cari amici, quelli con cui più spesso Jairo si allenava, dal Margidore alla Punta dei Falchi, nelle stesse acque nelle quali, poco prima una barca con i più stretti congiunti aveva portato a dissolversi quel pochissimo di materiale che di lui restava.
Prima e nel mezzo un concentrato di emozione e commozione diluito in lunghe ore per centinaia e centinaia di persone assiepate dentro la Chiesa di San Giuseppe, dove mamma Lilia reggeva l'urto di metà degli abbracci o fuori nel Piazzale dove era Claudia, la splendida compagna di Jairo, a consolare e dare coraggio a chi si avvicinava per consolarla e darle coraggio. Nel mezzo uno sciamare di tantissimi dalla costa nord a quella sud dell'Isola per vederlo partire per l'ultima volta dalla sua spiaggia di Margidore verso il largo, ad assistere al tuffo in mare degli otto anni di Matteo (chi se ne frega della deontologia che mi proibirebbe di citarlo per nome) che ha salutato in questo modo il suo babbo, così come altri più adulti più tardi hanno voluto ritualmente tuffarsi, come per cercare un contatto spirituale con l'amico perduto.
Sì, a Jairo è piaciuto questo suo suo funerale così poco funebre, è piaciuto questo sabato pieno di sole col mare piatto con un'infinità di amici intorno. Spero gli piaccia anche questa "cronaca di una partenza"
A chi scompare si augura e si chiede di solito di volare tra gli angeli, a lui forse è più giusto pensarlo nuotare tra i delfini.
Forza Jairo, vai ... nuota.