Grazia Battaglini, la dirigente scolastica, ha usato un grande rastrello, Achille Bruzzi il suo vice si è dotato di un badile, la segretaria aveva il decespugliatore, il rappresentante dei genitori Antonio Cascione una falce, Marino Garfagnoli, presidente del Consiglio d'Istituto, ha raccolto tutta l'erba tagliata in grandi contenitori, aiutato da altri tra cui il pediatra Biani. Tutta la mattina della domenica è stata dedicata a bonificare l'area esterna dell'Istituto tecnico per ragionieri e geometri intitolato a Giuseppe Cerboni, marinese, che nel 1867 su il ragioniere generale dello Stato.
“La situazione non era più tollerabile -spiega la dirigente- l'ambiente l'esterno del nostro edificio scolastico era infestato da erbacce; una questione di estetica e di igiene. Ho proposto allora al Collegio docenti e al Consiglio d'Istituto di creare un'azione ad hoc e chi voleva poteva intervenire, volontariamente, la domenica mattina. Siamo in tempo di crisi economica e possiamo contribuire anche in questo modo a risolvere certe questioni". In diversi hanno aderito e quindi la missione è stata compiuta. Il presidente Garfagnoli ha sottolineato l'utilità dell'esperienza. “Al di là di tante burocrazie certe cose si possono risolvere così- ha detto- e possiamo pensare di far diventare la manutenzione dell'ambiente esterno al nostro edifico, un fatto da ripetere periodicamente con il contributo volontario anche di genitori e studenti. La scuola è un bene di tutti”. Ma la scuola non ha solo questo problema strutturale. E' ancora priva di una palestra propria e quindi gli oltre 500 alunni devono spostarsi alla vicina palestra comunale e ciò ha un costo. Esiste un progetto per la sua costruzione che è rimasto sulla carta. Inoltre ha una parte di edificio chiusa all'uso, perché ancora non completata, dove ci piove dentro. Lo ha segnalato Cascione, rappresentante dei genitori. “Si, esiste una situazione che pare assurda; – ha commentato - la copertura di questa parte di scuola doveva essere rifatta con 110,000 euro messi a disposizione dalla provincia, però è stata data la precedenza alla realizzazione degli ambienti interni e il risultato è che ora piove in tale zona e laboratori e aule non possono essere frequentate dagli studenti e dal personale. Ne risentono anche le attività come quelle dedicate ai laboratori per i diversamente abili”. Quindi i problemi non mancano e il gesto di buona volontà messo in campo dal personale, dalla dirigenza, è un segnale ma certo altre questioni non possono essere risolte direttamente come l'aver tolto le erbacce. Chi di dovere deve fare gli atti necessari a dare alla scuola le soluzioni durature e sicure.