Ci sono persone che incosciamente porti dentro di te, che hanno con discrezione accompagnato momenti importanti della tua vita personale o di quella di una comunità.
Per questo ritornare a Rio Marina dopo la scomparsa di Oreste non sarà la stessa cosa per me come per molti altri.
So che lo sguardo cercherà d’istinto quella sagoma un po’ stanca ma viva di umanità e di tenerezza per un paese che amava visceralmente.
A dire la verità sarebbe meglio dire che Oreste era Rio Marina.
Lo era nella sua vita quotidiana nel suo attaccamento ai suoi sapori, ai suoi odori, ai suoi colori in un orgoglio fatto di semplicità e nell’attaccamento ai frutti della sua terra.
Lo era in quella sua testimonianza di “riesità” che diveniva amabile familiarità per i turisti ospiti del suo ristorante.
Oreste era Rio Marina nel suo alternare speranze e disillusione, condanne e perdono per un paese al quale credeva con tutto se stesso.
Oreste era Rio Marina in quel tenere unite generazioni di padri e figli con l’allegria di una serata o la comprensione di un abbraccio o magari semplicemente con un “che ti serve… te la dà Oreste”.
Ma Oreste era anche la viva testimonianza di un amore per la famiglia che occupava ogni istante della giornata, nel suo essere sempre al fianco dei suoi cari in una affettuosa condivisione che si toccava con mano.
Tra i tanti frammenti di una comunità mancherà uno dei più veri… uno dei personaggi più cari di quel presepe di cui andavi orgoglioso ed in cui il Tuo paese continuerà a vivere nel tuo ricordo.