A circa due mesi dal sequestro del falso rudere scoperto vicino ad una spiaggia di Capoliveri, del quale si era occupata anche Legambiente, il Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato di Portoferraio, ha provveduto al sequestro penale di un manufatto in pietra su un terreno in ambito collinare, ancora una volta nel Comune di Capoliveri.
Legambiente Arcipelago Toscano si complimenta con il Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato di Portoferraio per la brillante azione che ha portato a scoprire un nuovo rudere/truffa nel Comune di Capoliveri.
Ancora una volta ci chiediamo come, nell’epoca di internet e di Google Earth si possano dare concessioni per falsi ruderi e come gli uffici preposti esercitino i controlli sugli atti che sono chiamati ad approvare.
Come diciamo da giorni, mentre continua la polemica contro il Piano Paesaggistico della Regione Toscana, in questa isola – e quel che succede a Capoliveri ne è un chiaro esempio - non si è mai perso il vizietto dell’abuso e della furbizia e ci sono troppi allergici alle regole, che trovano troppi occhi chiusi e ben disposti a non aprirsi.
Per questo l’attività del Corpo forestale dello Stato è così importante e rappresenta un motivo di speranza per la maggioranza dei cittadini che vorrebbero che all’Elba finisse il massacro del cemento illegale e la smania cementificatrice di troppi amministratori e tecnici che fanno fuoco e fiamme contro regole e vincoli.