Nella mia vita politica non ho mai raccontato bugie ai cittadini, tanto meno sulle questioni serie. Per questo mi offende particolarmente il fatto che il sindaco Ferrari definisca "balle elettorali" la messa in sicurezza idraulica del Carburo, un'opera per la quale ho lottato, sulla quale ho investito 700.000 euro del Comune, dopo che per decenni si era abbandonata quella zona di Portoferraio a se stessa.
La messa in sicurezza del Carburo passa per un complesso progetto ingegneristico, articolato in due lotti. Il primo riguarda tutte le opere di fognatura ed edili. Il secondo riguarda tutti gli impianti elettromeccanici. La nostra idea era di dare continuità ai cantieri, completando tutti i lavori entro la primavera 2015.
E' colpa mia se dal 25 maggio, da quando me ne sono andato, non l'hanno fatto? Se quello che era in priorità uno, non si sa in che cassetto sia finito? Non ho trovato traccia su internet dell'approvazione del progetto esecitivo dell'idrovora, non ho trovato traccia di finanziamento del secondo lotto dell'opera.
Ma la cosa peggiore è che, anche ad opera non completata, quei danni al Carburo si sarebbero potuti evitare.
Per il tempo non banale che serve per completare l'opera, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini anche durante la complessa realizzazione, erano stati stabiliti e condivisi, in caso di emergenza, alcuni comportamenti, che, nel corso di questi ultimi anni, hanno sempre evitato gli allagamenti del Carburo, anche di fronte a piogge eccezionali, persino superiori per intensità a quella di venerdì. Se questi comportamenti fossero stati mantenuti, anche questa volta il Carburo quasi di sicuro non si sarebbe allagato.
Il problema è che l'acqua stagnante sulla provinciale non andava via, perché la stazione di pompaggio non funzionava.
Chi se ne è occupato? Nessuno, perché, a detta dello stesso sindaco Ferrari, la struttura di protezione civile non era operativa, nonostante la Sghinghetta e Concia di Terra fossero sott'acqua da ore.
Le fogne lato Carpani, così, non hanno ricevuto ed anzi hanno allagato da sinistra.
Da destra c'ha pensato Via Manganaro, perché nessuno ha pensato di aprire tempestivamente i tombini che impedivano il deflusso lato stadio, sulla via dei cimiteri. Quando se lo sono ricordato, con la gente ormai allagata, non riuscivano neanche più a trovarli, nel fango. Eppure, una volta aperti, l'acqua è andata via in 40-50 minuti.
Ora, invece di provare a dare sempre la colpa agli altri, occorrerebbe farsi un po' di esame di coscienza, completare di corsa l'opera, recuperando il tempo perduto, forse ridare la protezione civile a chi l'ha gestita per decenni, conoscendone a memoria regole e comportamenti e soprattutto stare sul campo e fare le azioni necessarie, compresa la verifica di eventuali ostruzioni a mare.
Se si faranno queste azioni, si vedrà se erano balle elettorali o disastri post-elettorali, dovuti alla presunzione ed all'imperizia.
Nel frattempo non resta, purtroppo, che la solidarietà alle persone danneggiate