16/12/2014. TeleElba trasmette un servizio shock sull’Istituto di Istruzione Superiore “Brignetti”: a partire dallo sciopero spontaneamente organizzato dai ragazzi, la rete televisiva locale ha dedicato un intero servizio alle condizioni “vergognose” dell’istituto e delle sue strutture.
Indubbiamente molte cose non vanno e richiederebbero un intervento immediato ed incisivo: i problemi strutturali dei laboratori, l’assenza di una palestra, il mancato riscaldamento di alcune aule (due, nello specifico). E, tuttavia, chi vi scrive – ovvero i docenti della scuola – ha l’esigenza, quasi l’obbligo, in nome della passione e dell’impegno che profonde nel proprio lavoro, di rilevare aspetti della questione altrettanto reali e, a nostro giudizio, rilevanti.
In primo luogo il fatto che i ragazzi, evidentemente, tengano alla scuola, benché tanto “disastrata”. E che ci tengano è proprio la protesta a dimostrarlo.
Quella stessa mancanza di rassegnazione che accomuna gli studenti ai docenti dell’istituto. Chiunque abbia insegnato al Brignetti, difatti, riporta due impressioni in qualche modo decisive: il piacere di ritornarvi e il clima collaborativo che vi ha respirato e vissuto. Perché, sembra quasi strano doverlo ricordare, i docenti hanno fatto e continuano a fare il proprio lavoro con impegno, passione, fiducia nella sua utilità. Sì. Utilità. Perché sarebbe bene rammentare, anche alle istituzioni di competenza, che il Brignetti è l’unico istituto alberghiero e professionale dell’isola d’Elba.
Il che, al di là di preconcetti un po’ troppo datati per essere ancora credibili, significa offrire ai ragazzi del territorio un’offerta formativa specifica e unica, nonché competenze spendibili nel mondo del lavoro. Il che, visti i tempi, non è cosa da poco. Già. I tempi. Perché sarebbe bene ricordare che la vergogna evocata dal servizio è giusta e condivisibile, ma imputabile, in primo luogo, alle politiche scolastiche degli ultimi governi: sempre meno fondi, pluriclassi ed aule affollate, quadri orari con un numero di ore insufficienti per quel che concerne le materie di indirizzo, poco personale stabile.
Il risultato, nella carenza di attenzione e di risorse, è la necessità di operare scelte, di risolvere alcuni problemi a scapito di altri: in mancanza di fondi è saggio prima ristrutturare il tetto di un edificio piuttosto che rendere disponibile una palestra e tuttavia, in accordo con TeleElba, una scuola, non diciamo moderna ma coerente con la propria offerta formativa, dovrebbe consentire ai ragazzi entrambe le cose. In questo senso e nonostante tutte le difficoltà, il corpo docente non ha rinunciato ad essere propositivo.
Per il settore che si occupa della Manutenzione ed Assistenza Tecnica, ad esempio, è stato accolto il progetto “Cyber Physical Systems”, che si occuperà del controllo di sistemi mobili (robot, droni, piccoli veicoli). Interessante sarà anche il lavoro sulla domotica e le energie alternative, attraverso il montaggio e lo smontaggio di dispositivi elettronici dai computer ai PLC. Per il settore enogastronomico sono, invece, previste collaborazioni con associazioni del territorio relative ai principi della filiera corta e del cibo biologico. Anche la creazione di un piccolo orto di spezie, coltivato grazie anche al contributo tecnico della MAT, sarà funzionale ad un lavoro più consapevole e creativo nel tradizionale, ma attuale, settore enogestronomico. Tale impegno, peraltro, si inserisce nel più ampio progetto legato al riciclaggio di rifiuti organici, in cui gli scarti della cucina, opportunamente rielaborati, saranno utilizzati come concime naturale, economico e pulito.
La risoluzione dei diversi problemi è complessa e di stretta attualità e, proprio per questo, deve chiamare in causa tutti gli organi competenti che hanno responsabilità sia politica che amministrativa. A chi decide, al livello più alto, della scuola italiana, perché intervenga con mente sgombra ed efficace sulle questioni che la travagliano. Usiamo il verbo nella sua pienezza di significato. Il secondo invito è rivolto alla autorità locali: alla Provincia, perché si interessi e si prenda maggiore cura delle scuole del territorio elbano, e ai medesimi comuni dell’isola, perché partecipino attivamente e sentano come realmente collettiva la necessità di garantire a tutti gli studenti una scuola superiore all’altezza delle loro giuste aspettative.
I docenti dell'Istituto Brignetti