E’ iniziato con un terribile capitombolo sulla scogliera di Punta Polveraia il lungo pomeriggio di lunedì 16 luglio di una diciassettenne H.H. tedesca di Amburgo in vacanza all’Elba con la famiglia.
Erano passate da non molto le ore 15 quando la ragazza che imprudentemente si era messa a “scalare” la ripida costa, è caduta per molti metri (più di 15) lungo la scarpata, finendo per fermarsi sulla spiaggetta della Guardia, seriamente ferita – è vero – ma reduce da un volo che poteva avere ancora più tragiche conseguenze.
La macchina dei soccorsi si è messa immediatamente in moto ma il recupero dell’infortunata si è rivelato assai complesso. Dopo aver inviato sul posto sia i volontari della Misericordia di Pomonte che quelli della Pubblica Assistenza di Campo (con i quali era anche il medico di turno) dalla sala operativa del 118 si disponeva che anche l’elicottero Pegaso 2, fosse inviato sul posto, vista la difficoltà di trasportare via terra in sicurezza la ragazza fino ad una delle due ambulanze.
Come in altre occasioni sembrava che si procedesse ad issare la paziente direttamente sull’aeromobile in volo librato, ma le condizioni non estreme della ragazza (probabile frattura degli arti inferiori un taglio all’addome e varie escoriazioni) rimasta in stato di coscienza, facevano decidere al medico che si era calato dal Pegaso sulla spiaggia, per una diversa via di trasporto, e così, mentre l’elicottero andava a prendere terra prima al campo sportivo di Marciana Marina e successivamente all’aeroporto di La Pila, si chiedeva l’intervento della Capitaneria di Porto, e la giovane veniva trasferita via mare su un gommone fino alla vicina insenatura di Sant’Andrea, dove passava a bordo della autoambulanza della Pubblica Assistenza di Campo che la conduceva all’appuntamento col Pegaso nello scalo aereo campese.
Intorno alle 17.45 l’elicottero poteva quindi decollare conducendo la diciassettenne all’ospedale di Livorno.