Un dispaccio ANSA circolato negli scorsi giorni, e relativo alla disponibilità dello Stato a mettere sul mercato (concedendole in affitto cinquantennale) una decina di strutture storiche che ospitano fari, tra i quali segnalava anche un non precisato "faro dell'Elba", ha generato una serie di ipotesi, su quale fosse il faro "elbano" destinato a divenire un esclusivo resort.
La più peregrina (al limite della involontaria comicità) l'ha formulata il pur prestigioso quotidiano La Repubblica, che ha individuato nel faro portoferraiese della Stella, una torre senza finestre e con un limitatissimo spazio interno, definita però "l'ideale per farne una residenza di lusso" (sic!) l'edificio oggetto di questa cessione.
Lo stesso articolo però citava altri tre fari isolani: Capo Porro, Punta Polveraia ed un "Capo Forcano" in cui era stato trasformato Capo Focardo, come possibili oggetti del desiderio.
Nelle ultime ore si è accreditata una relativamente più "potabile" possibilità, che peraltro niente c'entrerebbe con le citate strutture.
Il "faro in affitto" sarebbe infatti quello che sovrasta l'isolotto di Palmaiola situato nel canale di Piombino e ricadente nel territorio comunale di Rio Marina.
Una novità per modo di dire visto che intenzioni di compiere una simile operazione si erano già manifestate nel 2010,l ma si scontrarono con la opposizione sia degli agguerriti ambientalisti di scoglio (reduci da un'altra "battaglia dell'isolotto", quella - diversa - di Cerboli con il Dossier di Legambiente, con il quale si iniziarono a scoperchiare molte pentole del malaffare) sia con il diniego dell'allora presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano Mario Tozzi.
Giova ricordare infatti che Palmaiola è parte integrante del territorio del Parco Nazionale, e - come recita perfino Wikipedia - "... riveste un'importanza naturalistica particolare, in quanto sito di nidificazione di uccelli marini quali la Berta maggiore ed il raro Gabbiano corso. Assieme alla vicina Isola di Cerboli, è stata inserita nei Siti di Interesse Comunitario della regione Toscana per il contesto marino e ambientale in cui si trova..."
Tenuto quindi conto del rigoroso regime vincolistico vigente sull'isolotto di meno di un decimo di Km2 (peraltro impervio e neanche dotato di un sicuro approdo), della modestia delle strutture esistenti, non si capisce comunque quale potrebbe essere la sua reale appetibilità e la "ratio" di simile una operazione.