Si chiamava Ambra Ghidini aveva appena 22 anni e la sua vita è terminata in maniera tragica, assurda, al tramonto di Ferragosto, alle soglie di una serata spensierata da trascorrerre con il fidanzato e con gli amici, una vita schiantata su un guard rail nei pressi della Foce di Marina di Campo.
La ragazza era alla guida di una grossa, potente moto; una Yamaha 650, sul sedile posteriore un'amica, dietro di loro su un'altro motociclo i fidanzati delle due, il quartetto è sulla strada del ritorno al campeggio Stella Maris di Lacona dove è alloggiato. Ambra è abbastanza esperta, sa guidare, eppure fa un errore, o qualcosa cessa di funzionare sul potente motociclo, sta di fatto che perde il controllo del mezzo che cade a terrà. L'amica sbalzata dal sedile posteriore finisce per raschiare l'asfalto, se la caverà con abrasioni e superficiali traumi, Ambra no, continua a scivolare con la moto, finisce in una tragica morsa, schiacciata tra il freddo acciaio del guard rail e la Yamaha.
Sono i due fidanzati a fermarsi a rendersi subito conto della gravità di quanto e a lanciare l'allarme, di li a poco arrivano sul posto da Campo e da Portoferraio tre ambulanze, con i Vigili del Fuoco perché c'é da liberare il corpo della ragazza dall'incastro tra moto e lamiere. La sala operativa del 118 brucia i tempi, spedisce sul posto il suo elicottero, tutto pare funzionare alla perfezione per salvare Ambra, i vigili urbani chiudono la strada. così il Pegaso potrà atterrare proprio là a pochi metri dalla ragazza da soccorrere e caricare a bordo per un volo della speranza.
Intanto si prova a rianimare Ambra da Orzinuovi, si prova si continua a provare a riportarla tra i vivi, insistententemente, e ci si arrende ben oltre "i protocolli", per un'ora, poi cala la sera e cala la notizia tragica, ineluttabile, per la ragazza non c'è nulla da fare. Il primo ad esserne fulminato è, vicino vicino, il suo fidanzato, poi, lontano lontano, oltre il mare, la famiglia che ha perso una figlia.
Costretti come siamo a scrivere di tutto ciò, mandiamo una maledizione al vento, dopo l'ennesima, sorprendentemente simile, tragedia: maledette, troppo veloci, troppo pesanti, troppo potenti, assassine moto.