Qualche mese fa un attivista del Movimento 5 Stelle e il consiglere regionale Enrico Cantone pubblicarono un video in cui mostravano lo stato di abbandono in cui versavano i contenitori per i salvagente piazzati sul porto commerciale di Portoferraio e all'interno della darsena medicea.
Questi oggetti molto tecnologici erano dei contenitori gialli in metallo con all'interno un salvagente a ciambella , cima galleggiante e boetta luminosa, il tutto posto dentro una teca con vetro in plastica frangibile e un sistema via radio che avrebbe dovuto attivarsi con la rimozione del salvagente avvisando immediatamente la capitaneria di porto della situazione di pericolo.
Purtroppo, gli oggetti erano in una situazione pietosa, alcuni senza vetro altri senza salvagente, altri con gli apparati di trasmissione radio divelti, altri piegati probabilmente dalle cime delle navi, altri con evidenti segni di corrosione, molti con la somma di molti difetti sopra elencati.
Nel video si chiedeva all'Autorità Portuale di Piombino se una cosa del genere era normale, cioè se quegli oggetti erano utili o se invece erano inutili, visto che li avevano installati spendendo decine di migliaia di euro pubblici.
Morale? Dopo un paio di settimane sono stati rimossi in maniera brutale, erano imbullonati a terra con perni incementati che sono stati tagliati a filo asfalto e quindi per rimettere dei nuovi porta salvagente non sarà sufficiente avvitare 4 bulloni ma dovranno forare, incementare e mettere nuovi ancoraggi spendendo naturalmente molti più soldi.
Ora sono passati mesi dalla rimozione e siamo tornati a fare le solite domanda: questi oggetti servono? L'autorità ne metterà di nuovi? Oppure non servono e quei soldi sono stati buttati?
Aspettiamo fiduciosi una risposta dall'Autorità Portuale di Piombino