Il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa, che com'è noto comprende, oltre l'Elba e l'Arcipelago, la fascia costiera da Livorno a nord fino a Follonica e Punta Ala a sud, le colline livornesi e una parte delle colline metallifere per circa 2.700 km², ha adottato questa estate il nuovo piano di classifica. Di cosa si tratta? In sostanza è lo strumento sulla base del quale viene emesso il tributo, la cui stesura ha seguito i criteri indicati dalla Regione Toscana.
La progettazione delle opere finalizzate alla riduzione del rischio idraulico – e tutta la Toscana è assai fragile sotto questo aspetto- ha coinvolto, oltre che gli uffici dell'Ente, la Scuola S. Anna, la facoltà di agraria di Pisa e la società aretina Artel.
Dopo l'approvazione nuovo Piano di Classifica nella seduta dell'Assemblea Consortile dei Comuni interessati, si attende ora l'approvazione da parte della Giunta Regione Toscana.
“Un lavoro importante – ci ha detto il Presidente del Consorzio 5 Toscana Costa, Giancarlo Vallesi- che ci auguriamo produca risultati di collaborazione tra le Amministrazioni, il Consorzio stesso ed i contribuenti – per consentirci di realizzare le opere e lavori concordati, necessari a garantire un territorio ben tenuto e ridurre il rischio idrogeologico”.
Per la cronaca, l'Unità Idrografica Omogenea (U.I.O.) dell'Elba-Arcipelago è pari al 9,8% della superficie totale del Consorzio (24.239 ettari) con un reticolo idrico manutenuto di 85,95 km.
Con il nuovo Piano di Classifica si ridefinisce di fatto il criterio del “beneficio, riaffermando il concetto di contributo consortile quantificato in relazione al beneficio inteso come il "vantaggio specifico e diretto che deriva agli immobili ricadenti all'interno del comprensorio di bonifica dalle attività del consorzio".
CR