LIVORNO, 04 agosto 2017 – In merito al caso della signora di 87 anni che nei giorni scorsi è ricorsa al Pronto Soccorso dell’ospedale di Portoferraio l’Azienda USL Toscana nord ovest tiene a precisare come non sia corretto riportare che la signora è stata “rimandata a casa” lasciando intendere in questo modo una incompiutezza del percorso. La signora è stata dimessa con diagnosi certa, riportata peraltro nel referto della notte, eseguita al termine di un percorso diagnostico-terapeutico tempestivo ed accurato.
L’invito a tornare il giorno successivo, nonostante la diagnosi già formulata, è stato esclusivamente dovuto ad uno scrupolo meritorio da parte del medico in considerazione dell’età della signora. La mattina seguente la stessa, in dodici minuti, è stata nuovamente visitata con conferma della diagnosi già effettuata.
Risulta inoltre fuorviante parlare di “ore di attesa” riferendosi all’intervallo di permanenza in un pronto soccorso. Questo tempo è da considerarsi funzionale all’esecuzione degli esami e degli accertamenti necessari al paziente e all’avvio delle terapie del caso. Nel caso specifico la signora ha effettuato esami ematochimici di base, esami della coaugulazione (ndp) e una radiografia ovvero tutto quello che è previsto dalle linee guida internazionali in casi analoghi.
È inoltre opportuno ricordare che durante la permanenza della signora il personale ha gestito e trattato altri 18 casi fra i quali uno di codice rosso ovvero di pericolo immediato di vita. Questo grazie anche al potenziamento estivo del personale infermieristico e alla capacità dell’unico, come previsto per i pronto soccorso con lo stesso carico di lavoro, medico in servizio di notte.
La direzione ospedaliera, dispiaciuta per l’evidente fraintendimento nella comunicazione con la paziente, resta a disposizione per incontri che possano portare ad ulteriori approfondimenti e chiarificazioni sulla vicenda.
Pierpaolo Poggianti - Ufficio Stampa e Comunicazione USL Toscana nord ovest