Era stato arrestato dagli uomini del Nucleo Operativo nel mese di agosto quando venne trovato in possesso di oltre 80 grammi di hashish che custodiva all’interno della propria attività commerciale.
Nei confronti di A.E., 39enne di origini sarde, il Giudice per l’Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno, in sede di convalida dell’arresto, aveva disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione presso la Stazione Carabinieri di Rio Marina, ove però l’uomo ha più volte omesso di presentarsi trasgredendo le prescrizioni.
A seguito di una serie di violazioni, i carabinieri avevano quindi chiesto l’aggravamento della misura e il GIP del Tribunale aveva disposto nei confronti di A.E. la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Misura che veniva applicata nei confronti dell’uomo lo scorso mese di settembre ma che, a quanto pare, non è però bastata a limitare la libertà dell’arrestato. Qualche sera fa infatti, lo stesso ha pensato bene di allontanarsi dalla propria abitazione di Portoferraio facendo di conseguenza scattare l’allarme alla centrale.
Gli uomini dell’Arma potevano in effetti constatare l’allontanamento dell’uomo dall’abitazione per tutta la notte e almeno fino alle prime ore dell’alba, quando A.E. si presentava da solo presso il Pronto Soccorso sostenendo di non ricordare nulla di quanto accaduto in quelle ore.
A seguito della ricostruzione dettagliata fatta dagli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, lo stesso G.I.P. ha accolto la richiesta dell’Arma ed emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere vista l’escalation delle trasgressioni. Per l’uomo si sono quindi aperte le porte del carcere Le Sughere di Livorno ove dovrà ora restare a disposizione della magistratura livornese alla quale dovrà anche rispondere del reato di evasione che prevede fino a tre anni di reclusione.