"Io ero a bordo - afferma Alessandro Galli, uno dei passeggeri che intorno a mezzogiorno di martedì viaggiavano alla volta di Portoferraio sul Moby Niki - ho avvertito una lunga "grattata" e poi un forte scossone, come quando una macchina prende una serie di buche... - ed ancora così racconta la discesa sul ponte garage della nave all'attracco portoferraiese - c'era del gasolio nel garage... infatti la macchina slittava avendo gomme sporche, ed avevo anche le scarpe sporche"
Identica un'altra narrazione dell'impatto quasi al traverso di Palmaiola: "Prima una grande grattata sotto (durata parecchi secondi) e poi uno scossone forte da far "trenicare" i tavoli..."
La prima "spiegazione" messa in giro, non si sa da chi, dell'impatto del traghetto con un - a quel punto enorme e non segnalato - tronco galleggiante non sta in piedi, anzi a galla.
Pare più plausibile se non certo, nonostante l'estrema prudenza del comunicato ufficiale della Capitaneria, che il traghetto abbia urtato il fondale della Secca del Frate la cui quota sarebbe "incompatibile" con il pescaggio (prossimo ai 5 metri) del grosso natante.
Fa pensare anche la ricostruzione della rotta mantenuta dal traghetto della Moby, proposta da Carlo Dotto su Face-Book ed estrapolata dal sito Marine Traffic, che riproponiamo, e che mostra come il traghetto (la traccia registrata dal satellite parrebbe quella più a sud) sia passato inusualmente vicino all'isolotto del Frate ed a Palmaiola.
Intanto la nave resta a banchina ed in attesa della verifica tecnica del RINA, è ed oggetto di lavori alla carena eseguiti da operatori sub.
Notevoli disagi per i passeggeri più mattinieri provenienti da Piombino che in luogo che sbarcare a Portoferraio sono stati costretti a prendere il traghetto Toremar per Rio Marina. Saltate nella giornata di mercoledì alcune corse, la situazione dovrebbe normalizzarsi in serata con il rientro in linea del "Rio Marina", che si presterà a sostituire per il periodo di fermo l'acciaccata consorella Moby.
E.R.