In un quadro sempre più segnato dalla riduzione della spesa sanitaria nazionale verso le strutture pubbliche di assistenza, con accorpamenti di reparti e riduzione del personale medico ed infermieristico sottoposto in molti casi a turni massacranti, con una privatizzazione sempre maggiore che, se convenzionata, diventa sovra elargizione di denaro pubblico (vedi “Il 'buco' dei rimborsi” , di Milena Gabanelli: http://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/sanita-fiume-denaro-privati-convenzionati/f89a4870-0768-11e8-8886-af603f13b52a-va.shtml) anche l'isola d'Elba appare dentro questo ripiegamento, come denuncia in una nota, il Comitato Elba Salute (nel CREST; cioè aderente al Comitato Regionale Emergenza sanità Toscana), da molti anni impegnato per mantenere qualità e quantità dei servizi sanitari sull' isola.
Di seguito il comunicato
Febbraio 2018
INSULARITA', concetto che conferisce all'Elba una valenza diversa rispetto ad altre realtà sanitarie che, pur dimensionate numericamente e nelle specifiche tipologie di intervento e quindi non rispondenti alle vigenti normative di legge, pur tuttavia vivono una facilità di spostamento e di collegamento con strutture sanitarie più complesse ed organizzate. Non si può e non si deve non accettare il concetto che per gli utenti Elbani risulti un allungamento dei tempi di soccorso, seppure in condizioni particolari tale da compromettere la sicurezza. Si deve inoltre prendere in opportuna considerazione che la maggior distanza ed i lunghi tempi di percorrenza ad essa legati, influiscono pesantemente sui costi individuali nonché collettivi in termini di viaggi, pernottamenti e giornate lavorative perse.
La terza isola dell'Italia ha una popolazione stanziale di circa 33.000 cittadini e questo numero sale a oltre 250.000 nel periodo estivo.
In sostituzione dei "Patti Territoriali" di zona, all'Elba il 12 novembre 2012 fu firmato un accordo, con relativo cronoprogramma, tra la Regione Toscana e l'allora Conferenza zonale dei Sindaci in materia di sanità, un accordo che è stato realizzato al 70%, per poi essere accantonato dal nuovo organismo Istituzionale Comprensoriale il quale non l'ha ancora sostituito con un nuovo piano sanitario utile alle molteplici criticità sanitarie dell'Isola.
Dal 29 dicembre 2017 la Medicina dell’Ospedale dell’Elba non ha un direttore di U.O. (o “primario”, secondo la vecchia dizione). Ufficiosamente, sarebbe dovuto venire un altro “facente funzione”, che non verrà. E’ superfluo ricordare come sia difficile far funzionare bene una Unità Operativa complessa senza una figura apicale che faccia da riferimento e coordinamento, che aiuti a prendere decisioni, dirimere i dubbi, organizzare il lavoro, risolvere problemi, interfacciarsi con i superiori, gli altri reparti, gli altri ospedali come spesso capita per Portoferraio.
All'ospedale Elbano non c'è terapia sub intensiva e rianimazione.
L'ospedale dell'isola ha un solo cardiologo che deve dividersi tra ambulatorio, pronto soccorso, esami cardiologici e carcere.
CR (da una nota del Comitato Elba Salute)