Buon 1° Maggio cari lettori, è un augurio sincero e esteso, esteso ma non a tutti, perché oggi in quest'Isola, in questo paese, c'è anche chi non se lo merita, c'è anche chi si dovrebbe particolarmente vergognare dello sfregio gratuito alla memoria del cantore del maggio, del più illustre dei nostri concittadini, di cui si è molto parlato nelle cronache elbane (e non solo) qualche mese fa.
Un meschino dispetto - quello della de-intitolazione di Piazza Gori - che ha definito la pochezza culturale, politica, umana di chi lo ha concepito e compiuto.
Vi consoli la certezza che resteranno scritti nella storia le opere ed i pensieri di Pietro Gori, quando delle "gesta" di questi autocrati da barzelletta non resterà minima memoria.
sergio rossi
Vieni o Maggio t'aspettan le genti
ti salutano i liberi cuori
dolce Pasqua dei lavoratori
vieni e splendi alla gloria del sol
Squilli un inno di alate speranze
al gran verde che il frutto matura
a la vasta ideal fioritura
in cui freme il lucente avvenir
Disertate o falangi di schiavi
dai cantieri da l'arse officine
via dai campi su da le marine
tregua tregua all'eterno sudor!
Innalziamo le mani incallite
e sian fascio di forze fecondo
noi vogliamo redimere il mondo
dai tiranni de l'ozio e de l'or
Giovinezze dolori ideali
primavere dal fascino arcano
verde maggio del genere umano
date ai petti il coraggio e la fè
Date fiori ai ribelli caduti
collo sguardo rivolto all'aurora
al gagliardo che lotta e lavora
al veggente poeta che muor!
Pietro Gori