L’UPI (Unione Province d’Italia) ha presentato oggi a Roma i risultati del monitoraggio sulle infrastrutture viarie gestite, effettuato dalle Province su richiesta del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dopo la tragedia di Genova.
Sono circa 30.000 le opere - tra ponti, viadotti e gallerie – di competenza delle Province, la gran parte dei quali necessita di interventi. I dati illustrati evidenziano le priorità, le infrastrutture su cui occorre fare indagini tecniche, nonché un’ipotesi sulle risorse necessarie.
Un lavoro accurato, che le amministrazioni provinciali hanno preparato in pochissimo tempo e finalizzato a fornire un quadro preciso sullo stato delle infrastrutture, che risulta così suddiviso:
a) 5.931 sono le opere all’attenzione delle Province, su cui sono già accertati gli interventi necessari, così come il totale delle risorse necessarie per i lavori, che ammonta a 2 miliardi 454 mila.
Di queste ben 1.918 opere sono indicate in priorità 1. Necessitano cioè, di interventi urgenti in quanto strutture già soggette a limitazione del transito o della portata, se non chiuse. Secondo una stima Upi, le risorse necessarie per coprire questi lavori ammontano ad almeno 730 milioni.
b) 14.089 sono considerate opere da sottoporre a indagini tecnico diagnostiche. Per questo monitoraggio, la stima dei costi totale ammonta a circa 566 milioni.
Per la Provincia di Livorno, le opere indicate nelle schede predisposte dall’Upi, riguardano 12 ponti, 8 dei quali si trovano lungo la SR 206 (6 nel territorio di Rosignano e 2 in quello di Collesalvetti). Le rimanenti 4 infrastrutture riguardano ponti sulla SR 398 a Suvereto, sulla SP 39 a Campiglia M.ma, sulla SP 25c a Marciana e sulla SP 26d a Rio.
In tutti i casi si tratta di opere inserite tra quelle da sottoporre a monitoraggio, con indagini tecnico-diagnostiche approfondite, per un costo complessivo stimato di circa 215.00 euro.
Nella maggior parte delle strutture sono evidenziati alcuni ammaloramenti strutturali localizzati, dovuti a infiltrazioni di acqua, che necessitano di interventi di ripristino e risanamento conservativo, per un investimento che i tecnici considerano intorno ai 3 milioni e mezzo di euro.
Silvia Motroni - Provincia di Livorno
E' opportuna una breve integrazione della notizia specificando che i manufatti elbani che si è scelto di sottoporre ad approfondito controllo sono rispettivamente: sulla SP 25 il ponte all'ingresso dell'abitato di Poggio in comune di Marciana e sulla SP 26 il ponte di Vigneria posto all'uscita di Rio Marina in direzione di Cavo. Ma onde non ingenerare ingiustificato allarme si osserva che i due ponti sono a tutt'oggi percorribili in sicurezza e sono, come l'intera viabilità, tenuti sotto controllo con i convenzionali sistemi e strumenti. Anche i criteri che hanno condotto alla individuazione dei due specifici manufatti sono chiaramente interpretabili, essendo i due ponti tra quelli architettonicamente più impegnativi della viabilità elbana.
E.R.