Così il Comandante dei Carabinieri, Capitano Antimo Ventrone: “inflitto un altro duro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo eroina da parte dei Carabinieri di Portoferraio.
Con l’indagine “Pelo bianco”, così denominata per la matura età dei principali protagonisti, i carabinieri del Nucleo Operativo, coadiuvati da personale della Stazione di Rio, grazie ad una complessa ed articolata attività di indagine durata diversi mesi, hanno colpito duramente lo spaccio nella zona del centro storico di Portoferraio arrestando un uomo e sottoponendo all’obbligo di presentazione alla P.G. altre sette persone”.
Al termine di una complessa attività investigativa i Carabinieri di Portoferraio, con l’ausilio di unità cinofile antidroga, hanno eseguito questa mattina diverse perquisizioni e un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal Tribunale di Livorno nei confronti di Scalia Salvatore, 55^enne da tempo residente a Portoferraio, ritenuto responsabile del reato di spaccio continuato di sostanze stupefacenti di tipo eroina e lesioni.
Le indagini, condotte dalla fine del 2017 allo scorso mese di giugno dagli uomini del Nucleo Operativo, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Rio, si sono intensificate dopo un’overdose da eroina, fortunatamente non fatale, accusata da un giovane portoferraiese proprio all’interno di un appartamento posto nel centro storico di Portoferraio.
Gli investigatori iniziarono così a monitorare attentamente alcuni movimenti immortalando ogni singola cessione con attività tecnica, foto e riprese video, al termine della quale si è potuta ricostruire un’importante attività di spaccio al dettaglio gestita quotidianamente dallo Scalia a favore di terze persone, alcune delle quali rifornite dall’uomo anche più volte nella stessa giornata.
In alcuni casi, per evitare il contatto, le sostanze venivano lasciate nelle cavità dei muri o all’interno di vasi ornamentali per essere poi prelevate dall’acquirente. Oltre ai diversi recuperi di piccoli quantitativi di sostanza fatti nel corso del tempo dai carabinieri, con la conseguente segnalazione degli acquirenti all’autorità prefettizia, l’attività ha permesso di accertare che lo stupefacente giungeva sull’Isola con una frequenza piuttosto regolare nell’ordine di oltre 30 grammi la settimana, trasportate da persone incaricate dall’uomo, tre delle quali arrestate dai carabinieri la scorsa primavera.
Si ricorda a tal proposito l’arresto del cittadino straniero trovato nel mese di marzo con oltre 30 grammi di eroina occultati nelle vie rettali e l’arresto di una giovane coppia trovata con lo stesso quantitativo di sostanza nel mese di maggio successivo dopo essere sbarcata dalla nave. Sostanze che erano quindi destinate allo Scalia, ora finito al carcere Le Sughere di Livorno, per essere immesse nel mercato elbano.
Proprio questi diretti collaboratori dell’uomo, come il 30^enne straniero e i 25^enni V.M. e O.M. portoferraiesi, sono i destinatari della stessa ordinanza eseguita in mattinata dai carabinieri e per i quali è stato disposto dal Tribunale di Livorno l’obbligo quotidiano di presentazione alla P.G., oltre all’obbligo di dimora nel comune di residenza e la permanenza in casa dalle ore 20 alle ore 8 di ogni giorno.
Per altre persone invece, P.C. 43^enne di origini pavese, S.R. 24^ enne tunisino, E.D. ed S.A. entrambi portoferraiesi rispettivamente di 46 e 48 anni, ritenute a vario titolo responsabili di qualche cessione o di favorire l’importazione delle sostanze sull’Isola, è stato disposto nella stessa ordinanza il solo obbligo di presentazione alla P.G..
La dettagliata ricostruzione fatta dagli uomini dell’Arma di questa articolata attività investigativa, che ha quindi permesso complessivamente di monitorare centinaia di cessioni di piccoli quantitativi di sostanze nella zona del centro la scorsa primavera, per un introito di diverse migliaia di Euro, di sequestrare un centinaio di grammi di eroina e una trentina di grammi di hashish oltre a qualche migliaia di Euro in contanti e materiale da taglio/ confezionamento, è stata dunque pienamente accolta dalla magistratura livornese nei confronti della quale gli indagati dovranno ora tutti rispondere dei reati contestati.
Compagnia dei Carabinieri di Portoferraio