In qualità di avvocato dei Sigg.ri Scalabrini Anna, Scalabrini Vincenzo e Gori Massimo, proprietari dell’immobile adibito a Caserma dei Carabinieri e dell’appartamento adibito ad alloggio del Comandante, pur avendo già bene espresso quale sia la volontà dei miei assistiti ed aver chiaramente illustrato la situazione, ritengo opportuno aggiungere delle precisazioni.
L’intero immobile fu locato dagli allora proprietari, nel 1990, alla Prefettura di Livorno- delegata espressamente dal Ministero dell’Interno- per uso Caserma dei Carabinieri, con un canone di locazione pattuito in 21.600.000 £, somma convertita, nel 2002, in € 11.155,46 €.
Alla scadenza contrattuale, nel 2007- anche al fine di ottenere un contratto con condizioni migliori dal punto di vista economico- i proprietari hanno rivolto formale disdetta.
Dal 2007(12 anni orsono) la Prefettura non è mai giunta alla stipula di un nuovo contratto, benché anche l’Agenzia del Demanio di Firenze- interpellata dalla stessa Prefettura nel 2009, sulla congruità del canone annuo da corrispondere- avesse stabilito che quest’ultimo dovesse essere di € 22.925,00 all’anno.
Tale somma non è MAI stata corrisposta, come MAI la Prefettura ha ritenuto opportuno stipulare (si ripete in 12 anni) un nuovo contratto, né sono state prese in considerazione le richieste rivolte alla corresponsione degli arretrati.
Nulla di concreto è stato attuato, o meglio, lo Stato si è “manifestato” nel 2012, anno in cui con la legge n.135, veniva ridotto del 15 % il canone di locazione degli immobili in cui conduttori erano Pubbliche Amministrazioni.
Da tale data il canone di locazione che viene corrisposto è pari ad € 9482,14 all’anno.
Nella totale inerzia e disinteresse della Prefettura, del Ministero dell’Interno, del Comune, non abbiamo potuto far altro che introdurre una causa per sfratto per finita locazione, risultando gli immobili occupati senza titolo, da parte della Prefettura.
Sorprendentemente quest’ultima non ha ritenuto neanche di costituirsi in giudizio, la stessa è stata anche chiamata dai proprietari ad una procedura di mediazione ma, ugualmente, non ha ritenuto di partecipare.
Si può evidentemente dedurre, dai fatti, che la permanenza dei Carabinieri nei locali, non fosse interesse primario dei soggetti che dovevano occuparsene.
La procedura di sfratto si è conclusa con una sentenza del novembre 2017 che ordinava il rilascio degli immobili per il 31.07. 2018.
D’accordo con i proprietari abbiamo concesso- per la particolarità della situazione- altro tempo, il primo accesso per il rilascio è stato eseguito nel novembre 2018, il secondo a fine gennaio 2019.
In tale occasione si è chiaramente detto che avremmo potuto alienare gli immobili ad un prezzo di circa 500.000,00 €.
Veniamo a conoscenza che il Sindaco ritiene tale cifra esagerata, mentre, curiosamente, non lo è quella di circa un milione di € per la costruzione di una nuova Caserma, la cui realizzazione è molto incerta e lontana nel tempo.
Capiamo gli impedimenti di ordine burocratico che bloccano l’acquisto ed anche le altre eventuali ragioni, ma ribadiamo che non si può neanche immaginare di chiedere ancora dei sacrifici a dei privati cittadini, nella totale indifferenza e lontananza dello Stato.
Lo abbiamo detto a chiare lettere: in mancanza dell’acquisto, il 12 marzo 2019 verrà eseguito necessariamente lo sfratto, ciò in ossequio ad una sentenza esecutiva che deve, legittimamente, trovare esecuzione.
Approfitto dello spazio concesso per invitare il Sindaco a reperire, per quella data, un locale idoneo alla Caserma e per l’ appartamento del Comandante.
Mi permetto di aggiungere che rappresenterebbe, inoltre, una buona occasione, per i molti “latitanti” di questa vicenda, provvedere alla restituzione degli immobili, anche prima dell’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario.
Avv. Francesca Iovine