"Poco fa ho saputo che è mancata Anna Maria Carletti Marini, un'insegnante preziosa, che purtroppo, causa le sue condizioni di salute e il mio nomadismo non sono mai riuscita ad incontrare.
Ma ho letto con passione la rivisitazione del libro “Cuore”, opera sua e dei suoi alunni, scuola primaria “Battisti”, un lavoro complesso e appassionato, come pochi insegnanti sono mai riusciti a fare.
Anna Maria Carletti ha collaborato per anni con Bibliolandia, con interventi nelle scuole, atti a favorire l'amore per la lettura, con il suo bel libro per ragazzi “Le avventure di un cane”: per questo a suo tempo l'abbiamo molto ringraziata ed anche oggi la ricordiamo.
Importanti e significative sono state anche le sue poesie, per le quali ha ricevuto numerosi apprezzamenti e riconoscimenti: nonostante questo sono poesie lontane da palchi e lustrini, sono poesie permeate di nostalgia e di ancoraggi ad un passato personale e collettivo, di vicinanza verso tutti i diseredati del mondo, di senso di appartenenza e, nel contempo, di lontananza.
E oggi, nella sua assenza, voglio riportare alcuni passi di due sue poesie, “Elbani nel mondo” ed “Emigranti”, che si collegano vicendevolmente attraverso parole e sguardi comuni: io trovo che non parlino solo di chi, tanti anni fa, è partito dall'Elba, ma di chi, da sempre, parte e se ne va, allontanandosi da un mondo conosciuto di affetti, per buttarsi nel grande mare aperto di una vita migliore, che a volte accoglie, a volte uccide.
Era settembre nell'antica piazza
nata a ricordo di un lontano amore,
sfogliava il vento pagine di un libro;
storie toccanti, storie di una vita
segnata dall'impronta del dolore...
ed eran gli emigranti nella piazza
in un incontro fatto di sorrisi,
di lacrime, di abbracci, di parole
che l'emozione a tratti scoloriva.
Io li guardavo e intanto il mio pensiero
lontano andava a piane sconfinate
là dove si rincorrono le onde;
lontano andava agli stranieri lidi
racchiusi nel respiro di quei mari.
Nell'animo, nostalgico scendeva
l'amaro degli addii senza ritorno.
(“Elbani nel mondo”)
Emigrante che torni...
forse invano lo sguardo si posa
a cercare le cose di allora:
una casa, una strada, la gente,
i tuoi giorni degli anni lontani.
Tutto cambia nel volgere lento
della vita che va nel tramonto...
quel ragazzo che pianse, partendo
verso terre lontane, sperdute...
(“Emigranti”)"
Cinzia Salomoni Siano