Proseguono presso la Compagnia dei Carabinieri di Portoferraio gli interrogatori dei testimoni del dramma consumatosi a Carpani, con la improvvisa morte del cinquantenne Cosimo Blasi, ma restano, sulla causa decesso, ipotesi diverse aperte: sia quella di un fatale malore che quella di un incidente.
In tal senso una risposta potrebbe giungere dall'esame autoptico che nei prossimi giorni dovrebbe essere effettuato sulla salma dell'operaio brindisino.
Ma intanto gli inquirenti hanno raccolto importanti elementi di ricostruzione del quadro dell'evento.
Sarebbe infatti emerso che il Blasi non avrebbe dovuto essere presente sul cantiere, e vi si trovasse quindi a lavorare senza autorizzazione.
Ugualmente la ditta incaricata dell'esecuzione dei lavori risultava che avesse ufficialmente cessato la sua attività nello specifico cantiere.
Da capire quindi per conto e su disposizione di chi il brindisino si era là recato.
Altro importante elemento raccolto è quello dell'uso nella mattinata della disgrazia da parte dell'operaio di strumentazione alimentata elettricamente, tra questa una betoniera che sarebbe stata successivamente spostata.
Altri indizi rinvenuti sul cantiere farebbero ipotizzare agli inquirenti la possibilità che l'uomo possa essere stato accidentalmente colpito da una scarica elettrica.
Sul punto i soccorritori non avrebbero rilevato sul corpo del Blasi tracce esterne di folgorazione (che comunque non è detto si evidenzi chiaramente).
Ma le indagini continuano.
E.R.