Allora è ufficiale. Primo caso di covid19 all’Elba. E ancora le farmacie sono sprovviste di mascherine protettive. Dicono che servono solo in caso di infezione conclamata e per il personale medico e paramedico, volontari e similari.
Però alla trasmissione Sono le venti, di Peter Gomez, su canale 9, andata in onda venerdi scorso 20 marzo è stato fatto un paragone con la Corea del Nord. Diceva che in quello stato sono più preparati dell’Europa verso il covid ed ai primi avvisi, hanno messo in campo tutte le forze militari e hanno fatto tamponi a chiunque avesse il minimo segnale di raffreddore e tosse e naturalmente chiuso tutto, e obbligato tutti anche gli asintomatici (che può esserlo ognuno di noi) a indossare la mascherina. Così sono riusciti a contenere il contagio e le vittime.
Certamente qui non abbiamo una densità di popolazione tale da incontrare grandi rischi. Ma il rischio maggiore è che il nostro ospedale non è all’altezza della situazione, e anche in Toscana il contagio si sta lentamente espandendo, quindi è opportuno più che in altri posti osservare le regole restrittive che da giorni il governo ha emanato, meglio se i supermercati si potessero organizzare con le consegne a domicilio. E soprattutto occorre indossare la mascherina ogni volta che usciamo. Che sia acquistata o autoprodotta, ma indossiamola.
Ne va della vita. Nonostante quello che gira in internet, non è una semplice influenza.
Roberto Borra