Carissima Presidente Marida Bessi,
Da alcune settimane la Cooperativa Nanni Elba, erede della gloriosa Terra, Uomini e Ambiente, alla quale tanto deve la manutenzione e valorizzazione ambientale dell’Elba e dell’Arcipelago, sta provvedendo allo svuotamento delle sacche di detriti pietrosi accumulati ai piedi delle reti di protezione lungo la strada provinciale SP 25, dell’anello occidentale nelle zone di Punta Nera – Campo Lofeno. Un lavoro quanto mai opportuno condotto con l’elevata professionalità che caratterizza gli operatori, ma c’è un ma; un piccolo problema che sarebbe opportuno risolvere e che può essere preso come icona per problemi similari. Il problema è che in accordo con una interpretazione delle norme sullo smaltimento rifiuti, sembra che quelle pietre rimosse dalle sacche- pietre che è bene dirlo subito: da qualche milione di anni e fino ad una settantina di anni fa, prima che venisse costruita la strada costiera, precipitavano lungo le falesie ed alimentavano a mare le spiagge – siano considerate rifiuti speciali. In conseguenza di ciò, i detriti rimossi vengono accumulati nei pochi punti di sosta presenti lungo strada, in attesa che vengano trasportati in discarica, analizzati per definirne le caratteristiche minero-chimiche e poi eventualmente riutilizzati in qualche modo. Le conseguenze di questa procedura burocratica “leggermente“ cervellotica, che è opportuno correggere, sono quanto mai ovvie: a) incremento dei costi per lo smaltimento; costi che potrebbero andare ad estendere le operazioni di svuotamento; b) piccoli disagi per le persone che in particolare di questi tempi vorrebbero fermarsi ad ammira i magici paesaggi sul mare di Pelagos, la Corsica e, a parte Giannutri, di tutte le isole dell’ Arcipelago.
Anche ai tempi del covid siamo stati in grado di fare grandi cose, come sempre succede quando noi italiani siamo chiamati alle grandi emergenze…poi ci perdiamo nei dettagli…e come è stato detto: il diavolo è nei dettagli.
Grazie per l’attenzione e un caro saluto.
Beppe Tanelli