Ogni tanto, per lo più a seguito di un episodio che mette a rischio la vita di un animale, si riaccende all'Elba la discussione sul canile e la mancanza di un servizio di reperibilità veterinaria h24. I due piani spesso si confondono e dietro il 'simbolo canile' rischia di essere inglobata la questione Reperibilità Veterinaria, che ha invece una sua autonoma e stringente quotidianità.
La pluridecennale questione del canile, con annessa eventualmente clinica veterinaria, che sembrava, come già altre volte, in via di soluzione, è di nuovo ferma, anzi in retromarcia, stante il ritiro della cospicua donazione privata della Fondazione tedesca Bastet che, con i suoi 600mila euro, ne era la base materiale; va sottolineato che, più che di revoca del finanziamento, sarebbe più corretto parlare di impossibilità di proseguire su quella strada, poichè i lavori - conditio per i danari - non sono mai partiti; cosa non nuova del resto, ricordando come la scomparsa Unione dei Comuni fu costretta a restituire per questo motivo un contributo regionale destinato anch'esso al canile).
La nuova condizione economica costringe a porsi la domanda se sia davvero necessaria una struttura pubblica per soli dieci (dieci) animali il cui costo era lievitato ad 1 milione di € per gli sbancamenti (!!) che sarebbero necessari stante la zona semimpervia scelta, quando sono presenti sul territorio almeno due strutture private (S. Ilario e la Valdana) con decine di box, strutture pronte e operative con le quali si potrebbe procedere tramite convenzione?
Al di là dell'opera comprensoriale, sempre più avvolta dalle nebbie dell'inconcludenza, resta comunque in carico ai singoli Comuni l'obbligo di dare risposte in tal senso, ma fino ad ora pare sia stato solo il Comune di Marciana a dotarsi di una zona recintata con due box (zona Procchio), un servizio di pronto intervento gestito tramite convenzione da un'Associazione animalista. Perchè il problema, come ricordavano anche i veterinari dell'Elba presenti ad un incontro in VicePrefettura un anno fa, sarebbe anche di chi dovrebbe gestire l'eventuale canile pubblico, al di là dell'aspetto edilizio.
Degli otto veterinari presenti sull'isola, al momento solo due o tre sarebbero – motu proprio- disponibili a garantire una reperibilità: un numero insufficiente che potrebbe forse crescere se l'ASL, cui compete il servizio veterinario, incentivasse e coordinasse queste disponibilità professionali presenti sul territorio. E appena il caso di ricordare, oltre alla valenza etica di strutturare un servizio di reperibilità veterinaria efficacie per gli animali d'affezione presenti in migliaia di famiglie elbane, la ricaduta positiva per l'economia turistica; un recente studio Europcar-Doxa certifica al 21% la famiglie di turisti che chiedono servizi per gli animali al seguito, un'enorme fetta di mercato con la quale fare i conti.
CR