La posa dei cavi della fibra ottica, non sta risparmiando alcuna strada elbana, con i rattoppi degli scavi effettuati sulle strade asfaltate, sia urbane che di collegamento tra Comuni, realizzati a 'random di cane', generalmente con delle gettate di cemento che si sbriciolano dopo qualche pioggia, lasciando solchi sempre più profondi, l'ideale per la viabilità, soprattutto a due ruote.
Il tutto avviene nella più totale ignavia degli Enti che rilasciano i permessi per questi lavori, prescrivendo – si presume- il ripristino del manto stradale ma senza verificare che sia effettivo e duraturo (asfaltatura o riposizionamento delle pietre storiche); il tutto si risolve in un degrado generalizzato che aumenta ogni giorno, in una perdita di patrimonio storico, in rischi per la circolazione e in costi pubblici non dovuti (prima o poi quelle strade andranno rifatte), costi che vengono spostati dalle ricche aziende titolari delle concessioni o dai subappaltatori dei lavori agli Enti proprietari delle strade: privatizzare i guadagni e socializzare le perdite, insomma. Fino a quando?
CR