Ho appena letto l’ordinanza regionale per evitare il rientro alle seconde case fino all’11 aprile. Io risiedo all’Elba, ho l’ufficio sul continente (lavoro come consulente in tutta Italia), non ho problemi a rientrare a casa. Mi pare ottima cosa cercare di diminuire il rischio nelle località turistiche, ma così facendo si sta creando una sorta di “repulsione” con i cosiddetti “foresti”, considerati come degli untori. Ma una coppia che viene dalla Lombardia o dall’Emilia, si rintana nella propria casa, riducendo al minimo i contatti esterni, spesa compresa, che rischio può dare? Il rischio c’è se vengono posti in essere comportamenti inadeguati, tipo mascherine abbassate ed assembramenti fuori da bar o nelle vie centrali. E queste regole valgono per TUTTI, non solo per gli elbani. Perché Giani ed i Sindaci locali non si concentrano nel combattere implacabilmente contro chi attua questi comportamenti a rischio?
Faccio un esempio: alcuni giorni fa entro in un bar di un noto paese elbano: il barista aveva la mascherina sotto il mento, l’altro avventore non la aveva e parlava appoggiato al banco, a circa 80 cm dal barista. Io chiedo un caffe e una brioche. Mi dà la brioche nel piattino ed il caffè in tazza. Siccome l’ambiente era piccolo (facevo fatica a stare a due metri dai due), chiedo se potevo andare a bere nella stanza di fianco, con tavoli e sedie. So perfettamente che non è possibile, ma non posso nemmeno uscire dal bar con la tazzina ed il piattino! Il barista mi dice di no ed io mi giro di schiena ai due e mi appoggio su una mensola contro il muro. Ciliegina sulla torta, l’argomento dei due erano i proprietari delle seconde case: “Quei cogl…. di milanesi che ci portano il virus!”.
Sia chiaro, non è una critica a questo Comune o all'Elba, (ci vivo), in tutta Italia è così: ma non sarebbe meglio investire risorse (anche multe, certo) nella dissuasione e nel controllo di questi comportamenti? Ci saranno, ma io non ho visto un Vigile urbano o un uomo in divisa riprendere e sanzionare questi comportamenti. Il bar in questione, tra l’altro, è a 50 metri da Palazzo del Comune e Polizia Municipale, a 100 da una stazione dei CC.
Ribadisco che non è una critica all’Elba, ma se Giani vuole farla diventare una “Isola Bianca” come le altre dell’Arcipelago, sensibilizzi (e sanzioni) le persone (elbani o “foresti”) che attuano questi comportamenti irresponsabili. E consenta ai proprietari di seconde case di venire in questo paradiso, ma adeguandosi ai comportamenti rispettosi degli altri e del momento che stiamo vivendo. Magari facendo anche controlli a tappeto e tamponi veloci a Piombino. Grazie.
Eros Tugnoli