Profondamente commosso e dispiaciuto porgo le mie più sentite condoglianze alla Famiglia Menno per la prematura ed improvvisa scomparsa del caro Paolo.
Paolo era un gran bravo medico che svolgeva la sua professione con grande passione e capacità. Era uno di quella generazione dove c'erano e ci sono gli ultimi medici di campagna, uno di quelli che non sono legati agli orari convenzionati con l'USL ma che svolgono la professione 24 ore su 24 considerandola non un lavoro ma una missione.
La sua siringa e quello che ti iniettava in un momento in cui stavi male erano miracolose. Immediatamente stavi meglio e spesso ti facevano passare completamente il dolore. Certo, non guarivi, ma intanto se avevi una colica rinascevi immediatamente e poi ci sarebbe stato tempo per le successive analisi.
L'ultima volta che mi ha curato è stato una domenica mattina verso la fine di agosto dopo una nottata dolorosa in bianco per una infiammazione. E lui mi ha prima visitato, poi mi ha fatto una diagnosi che successivamente si è rivelata corretta come sempre, pregandomi nel contempo di andare, il giorno dopo, a fare tutte le analisi necessarie. E infine, prima di andare via, mi ha fatto quell'iniezione miracolosa che molti elbani hanno conosciuto.
Ma Paolo non era solo un bravo medico ma era anche una brava persona e un grande uomo, un signore di altri tempi. Un uomo mite, semplice, sempre gentile e anche un uomo di cultura, di grande cultura che ti sorprendeva per il suo colto e forbito sapere. Paolo si era fatto da solo grazie al suo impegno negli studi e alla sua determinazione a raggiungere i risultati che si era prefisso.
Mi piace ricordarlo a bordo delle sue ultime auto blu con cui ha scorrazzato in lungo e in largo per la nostra isola per alleviare il dolore e per curare migliaia e migliaia di persone in tutti questi anni.
Ci mancherai Paolo
Uno dei tuoi pazienti
Ruggero Barbetti