Questa storia dei proprietari di seconde case indicati come untori sta diventando stucchevole. Sono perfettamente d'accordo col sig. Eros Tugnoli che anzi ringrazio, perchè spiega una cosa di buon senso, peraltro comprovata dalla cronaca di questi mesi.
Il problema non è il ristretto nucleo familiare che va nella seconda casa, il problema sono gli assembramenti e le occasioni di contagio che si moltiplicano se non si rispettano le regole. E questo vale per tutti. Per questo sono chiusi ristoranti, cinema e discoteche, perchè è lì, come insegna la cronaca di questa estate, che risale il contagio.
L'isola oltretutto avrebbe una carta in piu da giocare contro il virus, perchè basterebbe fare controlli stringenti a Piombino: richiesta di tampone negativo o di vaccinazione e controllo che il nucleo familiare sia quello che ha titolo ad andare. Ho letto anch'io l'ordinanza della Regione Toscana. Credo che sia peggio di quella già bocciata e sospesa tempo fa dal TAR, perchè crea disparità tra proprietari e interviene su una materia, la libertà di movimento e la disponibilità dei beni, su cui non può intervenire. Oltretutto aizza i residenti contro i proprietari di seconde case, dando un'immagine assai poco accogliente di una regione che al turismo deve tanto.
Tanto per fare un esempio: la Sardegna ha vietato per prima ai proprietari di seconde case di andare, nessuno è andato e il contagio è risalito lo stesso. Pensiamo a Val d'Aosta e Alto Adige. Fino a 15 giorni fa hanno fatto il pianto greco perchè non hanno potuto ospitare milioni di sciatori e adesso pensano che se impediscono ad una coppia di andare nella loro seconda casa hanno risolto il problema.
Se penso alle scene che ho visto questa estate all'Elba, con le spiagge strapiene al centimetro, e assembramenti liberi ovunque, l'idea che io debba essere considerato un untore, e mi si dica (perchè questo dice l'ordinanza) zitto e paga (Imu, Tari, bollette) senza lamentarti, francamente non mi fa piacere.
Annalisa Lucenti