Si allunga l'elenco dei litorali elbani sui quali gli allertati soci di Legambiente ed altri cittadini hanno rivenuto, come poco gradita "sorpresa pasquale", spiaggiati a centinaia e centinaia, i dischetti di plastica, micidiali per la fauna ittica che tratta in inganno può scambiarli per prede ingerirli.
Preoccupante pure che insieme hai litorali a nord (all'elenco dei quali si aggiungono Sottobomba, San giovanni, Schiopparello-Le Prade) ed Ortano e Le Cannelle ad Est, l'invasione dei dischetti interessi spiagge che guardano a meridione come Reale e Norsi.
E tranquillizzante non è neppure la loro presenza 14 miglia a Sud, nell'Isola di Pianosa, segnali che mostrano sia la vastità dell'area marina interessata all'inquinamento, sia la potenziale notevolissima quantità del materiale sversato, e di converso quella che resta pericolosamente in galleggiamento ed in balia delle correnti.
Ovviamente ci si interroga non tanto sulla natura dei dischetti (sicuramente materiale usato per il funzionamento di depuratori) quanto sulla loro origine, ricordando che in un caso analogo, a spargere dischetti di plastica (di dimensioni maggiori) per tutto il Tirreno fu il collasso di un depuratore sul fiume Sele in Campania.
Indagini sono comunque già in corso da parte della Guardia Costiera che ha inviato alcuni suoi operatori sui litorali segnalati dagli ambientalisti.
E.R.