E’ un affermazione forte, lo riconosco, ma anche tanto sofferta ed amara, pronunciata da chi è nato, vive e lavora in questo paese da quasi sessanta anni: l’amarezza di cittadino è nel vedere lo stato di degrado in cui versa l’illuminazione pubblica della nostra cittadina, in modo particolare la via principale di accesso al paese, venendo da Porto Azzurro (centro in cui tutto, a sera, è un inno alla luce), Via Principe Amedeo, dove è addirittura imbarazzante: una strada lunga non meno di 700 metri, larga all’incirca dodici, tra carreggiata e marciapiedi ed illuminata, da un solo lato della strada, da non più di dieci singole lampadine, tra l’altro neppure luminose come quelle di ultima generazione, poste su lampioni che potrebbero contenerne il doppio ma sempre, perennemente, non funzionanti.
Lampioni che, quando, in passato alcuni sono andati perduti, o perché oggetto di incidenti con veicoli o caduti per deterioramento dei materiali, ( come avvenuto nella principale piazza del paese, Piazza Salvo d’Acquisto) non sono stati più rimpiazzati.
Come supporto solo alcune lampade sospese al centro della carreggiata da tiranti collegati a pali ormai arrugginiti, posti ai margini dei marciapiedi.
L’ultima testimonianza dell’illuminazione degli anni ‘50, di utilità irrisoria più consoni come supporto ai festoni luminosi natalizi.
La stessa cosa accade per la manutenzione dei punti luce posti anche in zone sensibili come scalinate ripide, strade di accesso ad aree di parcheggio, vicoli nel pieno centro storico, vie con forte pendenza, alcune delle quali sono completamente al buio perché non c’è nessun addetto comunale che si occupi della sostituzione di lampadine, alcune, fuori uso anche da due anni ed a niente serve l’insistente segnalazione dei punti luce non funzionanti effettuate tanto dai residenti che dagli ospiti al corpo dei vigili urbani che chiamano in causa la responsabilità di imprecisati operai incaricati in uno squallido scarico di responsabilità.
La scarsa illuminazione in cui si trova il paese di Rio Marina è un problema di sempre, solo il sindaco Bosi, nei suoi due mandati, lo affrontò applicando, come soluzione tampone dei punti luce sui muri dei palazzi ma non approntando poi una soluzione definitiva al problema. Punti luce tampone, adesso, non più funzionanti e rimasti in bella vista ad arrugginire sulle facciate dei palazzi.
Come operatore economico questa grave handicap suscita in me soprattuto rabbia perché i pochi negozi che come il mio si trovano all’ingresso del paese sono, praticamente, emarginati dalla vita commerciale nelle ore notturne: nessuno osa venire a fare una passeggiata in una zona del paese in cui per poter camminare è quasi necessario avere un supporto luminoso, non di rado sono stato testimone di cadute di turisti che non avevano visto dove finisse il marciapiede con conseguenze, sul piano fisico, anche serie per alcuni di loro.
Episodi non certo gratificanti per l’immagine di una località che vive di turismo!Con disappunto devo prendere nota come le torce a led siano l’articolo maggiormente venduto dalla mia attività, nelle ore serali, a tutti coloro che, giunti al crepuscolo per recarsi a cena nei vari locali, a conclusione della serata, si trovino a dover raggiungere le proprie auto in un buio vergognoso.
Molti chiedono se, in quella sera, sia in corso un improvviso black out o una perdita di potenza nell’erogazione dell’energia, non arrivano minimamente a pensare che tutto ciò è una squallida quotidianità serale che ci accompagna per ogni giorno dell’anno!
Mi auguro vivamente che il Sindaco del nostro Comune, l’avvocato Marco Corsini che sta operando con molti interventi migliorativi sull’intero territorio comunale cominci a prendere in seria analisi questo grave problema che crea in tanti riesi: rammarico come cittadini ed ancor più rabbia e frustrazione come operatori economici, ma anche un pessimo biglietto da visita per tutti i turisti che giunti, nelle ore notturne, all’ingresso del paese, trovano una squallida desolazione propria di realtà del terzo mondo.
Enrico Carletti