Il grave incendio che ieri aveva distrutto molti ettari di macchia mediterranea ai nel Comune di Campo nell’Elba e ai confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, sembrava spento anche grazie all’intervento di 2 elicotteri e un Canadair. Ma in nottata le fiamme sono riprese a divampare altissime, estendendosi verso Le Formiche-Cavoli, Seccheto e Moncione, costringendo anche all’evacuazione di diverse persone.
Il bilancio di quello che sembra l’ennesimo incendio doloso, è nuovamente terribile per ambiente, animali e bellezza, ma questa volta sono state messe a rischio vite umane. Le conseguenze sul territorio le vedremo, visto che le fiamme hanno aggredito un’area già idrogeologicamente instabile e già percorsa dai grandi incendi degli anni ’90, ai tempi delle proteste contro l’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
L’incendio ha anche nuovamente interessato un’area archeologica di grande importanza e probabilmente distrutto segnaletica e cartellonistica descrittiva di risorse storiche inestimabili.
Soci di Legambiente negli anni e nei mesi passati avevano più volte segnalato tentativi di appiccare incendi proprio nell’area dalla quale è partito l’incendio il 16 ottobre. Chiediamo che si indaghi sui probabili colpevoli e che i criminali del fuoco vengano assicurati alla giustizia e che vengano loro comminate pene esemplari, come merita chi odia la propria Terra e che non ha scrupolo a uccidere panimali e piante e a mettere in pericolo vite umane.
Al Comune di Campo nell’Elba chiediamo subito di attivare il catasto degli incendi in collaborazione con i Carabinieri Forestali e agli altri Comuni di fare altrettanto.
Il terreno è ancora caldo, ma nelle zone limitrofe non toccate dall’incendio, dove si sono probabilmente rifugiati molti animali esausti e terrorizzati, è subito ripresa la caccia, aggiungendo strage a strage.
Chiediamo a tutte le istituzioni interessate, a cominciare dalla Regione Toscana, di sospendere l’attività venatoria nelle aree circondate dall’incendio e alle forze dell’ordine di vigilare perché non si cacci nelle zone percorse dal fuoco, così come già prevede la legge.
Appena sarà possibile bisognerà anche capire quali danni ha subito il Santuario delle farfalle dedicato alla Zerynthia cassandra elbana, una delle farfalle più rare del mondo che ha il suo ridottissimo areale immediatamente a monte dell’area nella quale è stato appiccato l’incendio. Questi farabutti potrebbero aver distrutto parte di una popolazione che è un raro gioiello della natura e che è stata chiamata Farfalla di San Piero proprio in onore del Paese elbano nelle immediate vicinanze.
Quello che è successo è imperdonabile, questi criminali vanno stanati e puniti esemplarmente. Legambiente Arcipelago Toscano si costituirà parte civile in un eventuale processo contro questi criminali e invita tutte le istituzioni a fare altrettanto. Non è più il momento di voltare la faccia dall’altra parte.
Legambiente Arcipelago Toscano